martedì 28 ottobre 2025

I RACCONTI DI EUROVINUM: LA PRESENTAZIONE DELLA GUIDA SLOW WINE 2026

 




Sabato 18 ottobre c.m.,si è svolta la presentazione della Guida Slow Wine 2026 (giunta alla sedicesima edizione), presso gli ottimi e ampi spazi del Superstudio Più in zona Famagosta a Milano.

Dopo la consueta conferenza stampa, con talking estremamente interessanti circa il mondo del vino del Belpaese e le consegne dei 7 Premi Speciali, dalle 14 alle 20 i protagonisti assoluti della giornata sono stati i produttori presenti, circa 480 da ogni regione italiana, pronti a raccontare nei calici la loro esperienza vinicola.

Borghi d’Europa ha partecipato alla giornata dedicata alla sedicesima edizione della Guida Slow Wine, facendo alcuni assaggi mirati davvero interessanti:

-        Blanc De Noirs 2021 di Tenuta Mazzolino dell’Oltrepò Pavese,

-        M. Cl. Riesling Pas Dosé 2021 di Frecciarossa in Oltrepò,

-        M. Cl. Dosaggio Zero Il Pigro 2022 di Romagnoli,

-        Lambrusco di Sorbara Rosato Frizzante Leclisse 2024 di Paltrinieri,

-        Alta Langa Rosato Ris. Extra Brut Caterina Rivella 2018 di Marcalberto,

-        Alta Langa Ris. Pas Dosé Special Cuvée Ris. 2016 di Contratto,

-        Franciacorta Ris. Orfano 2014 di Corte Fusia,

-        Trento Ris. Extra Brut Moser Tracce 2012 di Moser,

-        Riviera Ligure di Ponente Pigato Crû Rosetum 2023 di Daniele Ronco,

-        Falerio Pecorino Al Montenero 2021 di Qunti,

-        Castelli di Jesi Verdicchio Ris. Cl. Vigna Il Cantico Della Figura 2021 di Andrea Felici,

-        Verdicchio di Matelica Vigneto Fogliano 2021 di Bisci,

-        Falanghina del Sannio V.T. Taburno Libero T Particella 031 2021 di Fontanavecchia,

-        Fiano di Avellino Ciro 906 2022 di Ciro Picariello,

-        Rebula Ivi 2024 di Svetlik (Slovenia),

-        Pinot nero dell’O.P. Giorgio Odero 2021 di Frecciarossa,

-        Pinot nero dell’O.P. Noir 2022 di Mazzolino,

-        Buttafuoco Doc Riva Bianca 2022 di Picchioni,

-        Asolo Montello Venegazzù Sup. Capo di Stato 2021 di Loredan Gasparini,

-        Valpolicella Sup. 2019 e Valpolicella Sup. 2020 di Torre di Terzolan

-        Valtellina Sup. Sassella Ris. Rocce Rosse 2018 di Arpepe,

-        Docg Colli Orientali Friuli Picolit 2019 di La Sclusa,

-        Aleatico Passito Salento Igt Sir James 2014 di Masseria Li Veli

Va ricordato che tra le varie cantine premiate e presenti  a questo grande momento di degustazione, 133 sono le novità recensite e non presenti nella guida dell’anno passato di Slow Wine.

Evviva!

giovedì 16 ottobre 2025

L’OTTAVA EDIZIONE DELLA MILANO WINE WEEK: INTERAZIONI E INNOVAZIONI

 




E’ partito il conto alla rovescia per il decennale della Milano Wine Week: è infatti appena terminata l’ottava edizione delle kermesse meneghina non fieristica dedicata alla comunicazione del vino in maniera innovativa.

Tante novità in questa ottava edizione, che hanno generato nuove interazioni tra sommelier, buyers, comunicatori, produttori e wine lovers con la metropoli meneghina protagonista.

Nuove location quest’anno: dallo storico Palazzo Bovara al nuovo headquarter dell’Hotel Marriott in Via Washington all’Enoteca ai Dazi di Milano, luoghi dove si sono svolti diversi appuntamenti, tra talking, premiazioni, masterclass internazionali e la Wine List.

Proprio la Wine List, guida edita da MWW Media-Vendemmie (ideata da Federico Gordini presidente di Milano Wine Week e da Paolo Porfidio, head sommelier di Terrazza Gallia Ristorante ed enologo), che si prefigge di promuovere la cultura del vino attraverso la figura chiave del sommelier della ristorazione, è giunta alla terza edizione e raccoglie i 100 migliori professionisti di luoghi del gusto da tutto il Belpaese.

Domenica 5 Ottobre c.m. infatti, ognuno dei 100 sommelier ha portato le proprie 10 migliori etichette in un fantastico Walk Around Tasting, banco di degustazione che si è ripetuto anche lunedì 6 Ottobre, coi 100 vini più citati della Guida Wine List e i produttori in presenza.

Borghi d’Europa ha partecipato il 6 Ottobre alla degustazione dei Top 100 trovando davvero interessanti le etichette di Tibaldi di Pocapaglia (Cn), di Montonale di Desenzano Del Garda (Bs), di Vigneti Repetto di Sarezzano (Al), di Cadgal che riunisce le piemontesi Tenuta Valdivilla e Tenuta La Cova, poi le ottime bollicine di Barone Pizzini di Provaglio d’Iseo (Bs) e di Villa Franciacorta di Monticelli Brusati (Bs).

Per quanto riguarda il vino estero, interessante il walk around tasting dedicato alle etichette Sudafricane e dalla Georgia, che hanno confermato pienamente nei calici le loro peculiarità territoriali.

Un altro momento mirato è stato il walk around tasting con le 20 aziende vinicole curate dall’esperto enologo Luca d’Attoma martedì 7 ottobre, sempre al Marriott Hotel: qui Borghi d’Europa ha molto apprezzato tre etichette biologiche di Fonzone, cantina irpina  votata alla produzione di qualità e alla valorizzazione del terroir locale, all’interno della Docg Taurasi e fondata nel 2005 da Lorenzo Fonzone Caccese.

La produttrice Silvia Campagnuolo Fonzone ha raccontato di quanto sia importante per loro esaltare i monovarietali locali, presentando prima Il Le Mattine Irpinia Falaghina Doc, poi l’Oikos Greco Di Tufo Riserva Docg Riserva e il Mattodà Irpinia Doc Campi Taurasini, Aglianico in purezza, tutti decisamente rappresentativi del territorio irpino attorno a Paternopoli.

In attesa del decennale della Milano Wine Week, in alto i calici!

 


lunedì 29 settembre 2025

OLTREPO’ TERRA DI PINOT NERO: QUINTA EDIZIONE MOLTO RINNOVATA




Focus sulle Bollicine Metodo Classico e la menzione Classese in questa nuova edizione che celebra le due anime del nobile vitigno

Milano, 26 Settembre 2025- L’Oltrepò Pavese, vasta area geografica lombarda dalla caratteristica forma a grappolo d’uva,situata a sud del corso del fiume Po, è molto nota per la sua vocazione vitivinicola e per essere la terza superficie più grande al mondo per produzione di Pinot Nero.

Il Nobile vitigno di borgognona memoria ha trovato un’ideale dimora nelle colline oltrepadane, evidenziando le sue due anime: quella spumantistica Metodo Classico e la vinificazione in rosso fermo.

Va sottolineato che questo vitigno da cinque anni viene celebrato e valorizzato grazie al lavoro del Consorzio di Tutela Vini Oltrepò Pavese con l’evento “Oltrepò Terra di Pinot Nero”.

Borghi d’Europa ha partecipato anche alla quinta edizione di questo momento dedicato al Pinot Nero, edizione che si è rivelata molto rinnovata.

In primis è cambiata la location: dalla magnifica Tenuta Pegazzera di Casteggio al caratteristico borgo di Golferenzo, che ha riunito prima i wine lovers e poi gli operatori specializzati del settore il 21 e 22 Settembre c.m. .

Inoltre quest’anno sono stati festeggiati i 160 anni del Metodo Classico Blanc de Noir e Rosè nell’intero territorio (le prime bollicine Metodo Classico sono datate 1865 a Rocca de Giorgi grazie ai Conti Carlo Gancia e Augusto Giorgi di Vistarino).

Last  but not the least, l’introduzione del nome Classese nel nuovo disciplinare Docg per le bollicine: la scelta di recuperare un nome storico per rafforzare l’immagine e l’identità dei Metodo Classico da uva Pinot Nero e il forte legame di ogni produttore col territorio oltrepadano è sicuramente da promuovere.

Per la parte bollicine (che diverranno Classese Docg), sempre di grande finezza e sapidità, Borghi d’Europa ha provato:

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Nature Luogo d’Agosto di Alessio Brandolini,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Pas Dosè Poggio del Duca di Calatroni,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Dosage Zero Vergomberra di Bruno Verdi,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Nature de la Piotta,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Brut Classese di Francesco Quaquarini,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Extra Brut di Tenuta Frecciarossa,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Pas Dosè Casto di Bosco Longhino,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Brut Cà del Gè di Cà del Gè,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Caristoro Extra Brut di Fiamberti,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Brut isabèl de Le Fiole,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Rosè Cruasè La Bolla, assieme all’inedito Pas Dosè di Cantine Cavallotti,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Rosè Extra Brut Roccapietra Cruasè di Roccapietra di Scuropasso,

-        Il Pinot Nero Metodo Classico Extra Brut 1865 di Conte Vistarino

Tra i rossi fermi di sicura eleganza ed armonia invece:

-        Il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc Pernice di Conte Vistarino,

-        Il Pinot Nero dell’Oltrepò pavese Doc Sg ’67 e il Pinot Nero Doc Tiamat di Cordero San Giorgio,

-        Il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc Terrazze Alte e il Pinot Nero Doc Noir di Tenuta Mazzolino,

-        Il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc Poggio della Buttinera di Travaglino,

-        Il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc Riserva Campo dei Graci di Bosco Longhino

Ogni vino assaggiato ad “Oltrepò Terra di Pinot Nero”ha rivelato le peculiarità territoriali delle colline oltrepadane, sia per la parte bolllcine che per i fermi: va fatto un plauso al Consorzio di Tutela Vini Oltrepò (guidato dal Direttore Riccardo Binda e dalla Presidente Francesca Seralvo) che si sta prodigando nella valorizzazione del Pinot Nero incentrata nella ricerca dell’alta qualità.

In alto i calici!



lunedì 15 settembre 2025

Il Cammino delle identità – I Colli Euganei nei progetti europei : il ricordo di Luigi Veronelli e i vini de Il Pianzio a Galzignano Terme


Nel 1991 Luigi Veronelli, direttore della rivista L’Etichetta, interveniva a Padova, invitato da Renzo Lupatin, per partecipare alla nascita dell’associazione culturale L’Altratavola.

La rivista dedicava al Territorio un inserto (Padova in cucina), che divenne ben presto il nome di un viaggio del gusto rivolto ad ‘informare chi informa’.

Renzo Lupatin , giornalista padovano, divenuto Presidente della rete di informazione Borghi d’Europa, ha voltuo per il 2025-2026 portare le iniziative di informazione de Il Cammino delle Identità ( progetto L’Europa delle scienze e della cultura,Patrocinio IAI – Iniziativa Adriatico ionica,Forum Intergovernativo), nei Colli Euganei.

Così dopo la visita all’Abbazia di Praglia a Vulcanico Serprino, Borghi d’Europa ha avviato il percorso di informazione che porterà fino a dicembre 2026 a ‘coprire’ i Colli Euganei, con le visite di giornalisti e comunicatori, che racconteranno, tramite interviste, la storia e le storie del Territorio.

Lo scopo del progetto è dunque quello di ‘informare chi informa’.

I temi

Presentazione del progetto Il Cammino delle Identità nei Colli Euganei : le interviste della redazione multimediale di Borghi d’Europa :

L’Altratavola e L’Etichetta di Luigi Veronelli : Padova in cucina

I Percorsi Internazionali di Borghi d’Europa : Città e Borghi di

Fondazione : Vigonza e Candiana

I Percorsi del Buon e Bello Vivere nei Colli Euganei :

Eurovinum, I Mulini del Gusto e le Vie del Pane, Le Vie della birra, La Via dei Norcini, Collinando, Ferrovie (non) dimenticate, la Strada dei Formaggi, I Percorsi della Fede, la Via delle Buone Cose.

Una delle aziende apprezzate e degustate è Il Pianzio.

“Il vino è parte della nostra storia da ben 3 generazioni . I nostri vini parlano dei Colli Euganei e della Valle – quella del Pianzio – in cui nascono. Sono espressione del microclima unico che qui trovano e dei diversi suoli, calcarei e vulcanici, che caratterizzano l’area. Utilizziamo solo uve di proprietà di cui conosciamo ogni caratteristica e sfumatura caratteriale.

Le uve impiegate sono quelle tipiche dei Colli Euganei e storicamente coltivate nella zona. Per noi il vigneto è un giardino di cui ci prendiamo cura ogni giorno.

Come?

Con lotta integrata volontaria per ottimizzare il lavoro in vigna con azioni preventive poco invasive. Agiamo con rispetto nei confronti della natura e di chi ci ha preceduti.

Alterniamo un lavoro manuale – per potature verdi e a secco – a piccoli lavori di meccanizzazione per lo sfalcio dell’erba dei filari e la cimatura.

Dal 2010 circa realizziamo la potatura conservativa “Simonit e Sirch”per creare equilibrio nel sistema del vigneto e portare più avanti la vita della pianta con elevata qualità.”

Renzo Lupatin commenta : ” Il Colli Euganei Serprino DOC de Il Pianzio si presenta con un color giallo paglierino. Dona al naso profumi di fiori di acacia, mela e agrume. E’presente un lontanissimo sentore di banana.”

E’ insomma una Bollicina leggera e delicata, non invadente, che esalta i profumi del vino e del piatto.

Un vino che rinfresca il palato, ma non anonimo.

” Quando assaggiamo vini frizzanti, la paura – continua Lupatin-, è di aver a che fare

con vini senza personalità, ‘tirati via’, come siamo soliti chiamarli. Qui a il Pianzio la musica è diversa. Si bevono la passione e la competenza.

“Il Pianzio è la storia di quattro generazioni. Una storia unica, esclusiva, che ci appartiene e che conserviamo gelosamente. La natura ci ha fatto dono di un territorio straordinario, i Colli Euganei, ed è con questa consapevolezza che coltiviamo le nostre viti nel pieno rispetto delle tradizioni e dell’ambiente.

Alla guida i due fratelli, Vittorio e Guglielmo, affiancati dalle mogli Mariagrazia e Marzia che dalla fine degli anni ’80 proseguono il sapiente lavoro tramandato dagli Avi. Da diversi anni anche la quarta generazione sta portando il suo contributo sempre più attivo in azienda. In primis Nicola, il maggiore dei quattro nipoti, che in seguito agli studi enologici, ha contribuito a sua volta al miglioramento delle tecniche di lavorazione e di affinamento dei vini. Una famiglia semplice ma orgogliosa delle proprie origini che cerca di trasmettere i sui valori dalla Valle del Pianzio.

Dal 2023 sono entrate in azienda Laura, sorella di Nicola, e da quest’anno anche Monica, figlia di Guglielmo. Entrambe hanno condotto studi e lavori lontani dal mondo del vino ma hanno deciso di rientrare in azienda per continuare il lavoro dei loro avi.”

mercoledì 10 settembre 2025

VISITE GUSTOSE: DA VIVA VINI VALTELLINA ALLA MOSTRA MULTISENSORIALE A TEGLIO




Il racconto di una giornata con molti protagonisti, tra cui i vini di Giorgio Gianatti e i pregevoli salumi tipici di Testini

Milano, 10 Settembre 2025- La Valtellina si trova a Nord della Lombardia in provincia di Sondrio ed è una terra di confine (Svizzera) ricca di borghi storico-cultutali e panorami suggestivi con le tante pendenze e i terrazzamenti a vite, dove viene esaltata l’uva Nebbiolo o Chiavennasca, che dà poi dei rossi di carattere, struttura e mineralità che ben si sposano a tavoli con prelibatezze locali come la Bresaola e il Pizzocchero.

La Redazione di Borghi d’Europa è tornata in questa nobile zona per alcune visite mirate, volte a valorizzare le eccellenze locali, visto che dal 6 all’8 Settembre c.m. si è svolta la prima edizione della rassegna Viva Vini Valtellina, promossa dal Consorzio di Tutela Vini Valtellina.

La giornata di sabato 6 Settembre è stata dedicata alle visite in vigna e in cantina: Borghi d’Europa si è concentrata sulla Sottozona del Grumello a Montagna in Valtellina, assaggiando le tre espressioni di Chiavennasca di Giorgio Gianatti, artigiano del vino che coltiva con passione e rispetto assoluto i suoi 2 ettari di vigna, basandosi sui principi della lotta integrata.

I vini assaggiati sono stati il Rosso di Valtellina Doc 2022, rosso di carattere e persistenza che può evolvere bene negli anni, poi il Valtellina Superiore Docg Sassina 2019, davvero molto sapido, minerale ed equilibrato ed infine il Valtellina Superiore Docg San Martino 2021, un simil Sforzato per l’appassimento delle uve ancora giovane che sta virando verso morbidezza ed eleganza, regalando nuances balsamiche e di frutta rossa matura.

Questi assaggi sono stati fatti provando anche i salumi tipici del Salumificio Testini di Montagna in Valtellina,una realtà a conduzione familiare con esperienza nel territorio dal 1982 che lavora esclusivamente materie prime fresche alla ricerca della genuinità.

Durante la visita e degustazione da Giorgio Gianatti sono stati assaggiati di Testini la Slinzega,di carne bovina, simile ma più piccola della famosa bresaola e dal gusto molto aromatico e speziato e i salamini freschi (classica carne suina).

Prima della visita alla realtà vinicola, Borghi d’Europa ha potuto pranzare a Teglio (paese patria dell Pizzocchero dell’Accademia) presso il Ristorante- Pizzeria Al Castello, gestito dalla Famiglia Pirolo dal 1992, dove sempre del Salumificio Testini sono stati provati la succulenta Bresaola di Manzo e il delicato Fiocco di Prosciutto Crudo.

La cucina del Ristorante ha poi proposto due piatti simbolo di Teglio e della tradizione valtellinese come gli Sciatt (frittelle croccanti fatte con farina di grano saraceno e ripiende di formaggio Valtellina Casera DOP) e il Pizzocchero tipico dell’Accademia, davvero ottimo.

Altro momento clou della giornata, è stata la visita al magnifico e rinascimentale Palazzo Besta di Teglio, sede museale aperta al pubblico dal 1927, che nella parte delle ex Cantine al piano terra ospita collezioni ed installazioni temporanee come la mostra “Valtellina, il senso del Vino”, promossa da Sara Missaglia e Giusi Di Gangi, con la direzione di Silvia Anna Biagi, direttrice di Palazzo Besta.

Un’experience davvero multisensoriale (grazie a proiezioni interattive ed installazioni evocative) questa Mostra, che fa capire quanto sia importante e radicato nella comunità valtellinese il vino e il lavoro in vigna, in un contesto montano e spesso difficile.

Da sottolineare anche la bellezza del primo e secondo Piano di Palazzo Besta, col Loggiato e le varie Sale, come le Stanze d’Inverno, la Sala del Falcone e la Sala delle Metamorfosi e la Sala della Torre: un plauso al grande lavoro svolto dalla Direzione regionale Musei della Lombardia.

Evviva!

 

venerdì 5 settembre 2025

QUARNA, VIGNAIOLI DALL’ALTO PIEMONTE SI PRESENTANO AD EUSTACHIORA

 



Dopo la pausa di agosto torna l’8 Settembre l’appuntamento enologico nel quartiere Eustachi a Milano


Oggi  l’Alto Piemonte,  in particolare la zona collinare tra il Ticino e la Dora Baltea, vive una nuova primavera vitivinicola, grazie a giovani vignaioli indipendenti che, con passione e competenza, custodiscono la biodiversità e affrontano i cambiamenti climatici con intelligenza agricola e senso di sostenibilità.

Dentro l’universo Alto Piemonte vinicolo sono racchiuse otto piccole Doc d’eccellenza e tre Docg, tra le quali il Ghemme, che proviene dall’omonimo paesino di 3500 anime al confine con la Valsesia, il cui vino di punta è indubbiamente il Ghemme Docg, rosso da uve Nebbiolo in predominanza (con piccola parte di Uva Rara e/o Vespolina) di grande armonia e finezza.

Tra i diversi vignaioli locali, c’è Quarna, piccola realtà familiare con al timone Mattia Quarna, coadiuvato dalla famiglia, che nel 2016 ha iniziato un progetto di valorizzazione dei vitigni autoctoni della zona come Nebbiolo, Vespolina, Uva Rara, Croatina ed Erbaluce.

La gamma comprende cinque etichette, il Ghemme DOCG (90% Nebbiolo, 10% Vespolina), il Colline Novaresi Spanna, Colline Novaresi Vespolina, il Vinöt (da tavola) e Lüm, un orange wine da Erbaluce dal suggestivo colore opaco, ispirato alle antiche lampade a olio delle cascine.

 

Spanna, la Vespolina e Lüm (più una sorpresa finale), verranno presentati lunedì 8 Settembre alla degustazione itinerante Eustachiora, che torna dopo la pausa di agosto per promuovere la cultura del vino e tutte le sue sfaccettature in maniera conviviale e dinamica.

I vini di Quarna (che sono anche parte della Fivi) riveleranno nei calici la loro identità, che parla di terra, passione e visione lungimirante e saranno degustabili sino al 16 Settembre c.m. nei due locali Polpetta Doc e Sapori Solari.

 

In alto i Calici!

giovedì 31 luglio 2025

CIBO E VINO: L’AGRICOLA MARRONE RADDOPPIA LA SUA IDENTITA’

 



Una grande novità per la realtà vitivinicola di La Morra, nel cuore del Barolo Docg

Milano, 31 Luglio 2025- Tra le verdeggianti colline langarole di La Morra, nel cuore del Barolo Docg, da più di un secolo la famiglia Marrone lavora con passione ed entusiasmo le proprie uve, puntando fortemente su sua maestà il Barolo, rosso da uve Nebbiolo di grande eleganza, carattere e longevità.

La gestione dell’Agricola Marrone è giunta alla quarta generazione: ora sono le tre sorelle Denise, Valentina e Serena a occuparsene, con l’intento di esaltare nei calici le proprie uve, prodigandosi anche con la valorizzazione territoriale, attraverso visite in cantina mirate e altre iniziative meritevoli, senza scordare la parte cucina tipica e gli abbinamenti con le loro etichette di qualità.

Infatti Marrone conta anche di una parte Ristorante, regno dello Chef Paolo Garabello, coadiuvato dalla signora Giovanna (madre delle tre sorelle titolari), che propone una cucina tipica piemontese-langarola pulita, essenziale e godereccia, perfetta per deliziare i palati dei wine lovers.

La grande novità di quest’estate 2025 è che l’Agricola Marrone ha deciso di raddoppiare la comunicazione e quindi la propria identità: ora a livello di sito Internet e social esistono due anime, una per la parte Cucina e Ristorante e l’altra naturalmente per la Cantina.

Una scelta saggia e condivisibile, che da importanza e visibilità alla parte Ristorante, fondamentale per poter parlare di ricette tradizionali, di wine pairing, di cultura enogastronomica e perché no di passeggiate in Langa, destinate a mettere fame!

A pranzo la clientela può scegliere tra il Menù Goloso a 3 Portate e quello Delizioso a 4 Portate: tra i piatti tipici più iconici impossibile non citare i Tajarin fatti a mano, il Vitello Tonnato e il Brasato al Barolo.

La sera invece il Ristorante di Marrone è aperto il giovedì, venerdì e sabato e l’ambientazione cambia, diventando più raffinato con le luci soffuse e il silenzio dei filari: qui la clientela può optare tra il menù alla carta e quello Griglia, dove si possono trovare carni pregiate selezionate da tutto il mondo, che si sposano alla perfezione coi diversi Rossi della Cantina (anche Barbera e Dolcetto).

La parte “online e social” della Cantina resta identica e dedicata alla comunicazione dei vini di Marrone, alle note di degustazione e a tutte le varie informazioni dei lavori in vigna e Cantina e anche alla valorizzazione del territorio.

Borghi d’Europa da tempo comunica le eccellenze dell’Agricola Marrone nel percorso d’informazione Eurovinum, Paesaggi della Vite e del Vino e continuerà a farlo, perché l’impegno profuso per esaltare vini,territorio e anche la cucina è davvero notevole.

 

Così va bene!