sabato 17 luglio 2021

Il progetto COLLIO Doc Vino da uve autoctone presentato a Milano da Borghi d'Europa

 

Presso l'Osteria la Stazione l'Originale di Milano, si è svolto l'incontro di informazione per il progetto L'Europa delle scienze e della cultura, proposto dalla rete Borghi d'Europa. Nell'occasione sul tema de 'Il Friuli Venezia Giulia a Milano' è stato raccontato il progetto COLLIO Doc Vino da uve autoctone.

4 le aziende che hanno lanciato il progetto: Alessandro Dal Zovo, dg della Cantina, Kristian Keber dell'azienda Edi Keber, Andrea Drius di Terre del Faet e Fabijan Muzic dell'azienda Muzic di San Floriano del Collio. Il giornalista Alessio Dalla Barba ha aperto la mattinata con una introduzione storica sul Collio Bianco o Colliano, che era da sempre l’uvaggio del Collio fatto con Ribolla gialla in quantità maggiore e poi altre uve autoctone. Dopo la Grande Guerra fu dato maggior spazio alla Malvasia istriana e al Tocai friulano, che divennero gli altri due componenti del Bianco del Collio, assieme alla Ribolla gialla. Queste erano infatti le varietà previste nel disciplinare del Collio approvato nel 1968. Le percentuali per fare il Collio Bianco sono state cambiate a inizio Anni '90, mantenendo le 3 varietà - Ribolla gialla, Malvasia istriana e Tocai friulano – ma permettendo a tutte di essere fra 15 e il 55%. Alcuni anni dopo c’è stata la modifica che permette tutt’ora di utilizzare a piacimento varietà e percentuali: più spazio alla creatività dei produttori, ma meno riconoscibilità. Perciò i quattro vignaioli Keber, Muzic, Drius e la Cantina Produttori hanno deciso di uscire con il "Collio Doc Vino da uve autoctone": con l’utilizzo della bottiglia Collio Collio, l’uscita del vino dopo almeno 18 mesi dalla vendemmia, la presenza delle 3 varietà - Ribolla gialla, Malvasia (istriana) e (Tocai) Friulano – con prevalenza del Friulano, la possibilità di affinamento in legno ed altre regole di autodisciplina. Ognuno ha presentato il proprio Collio Vino da uve autoctone, tutti annata 2019, con altre annotazioni storiche riferite a quando nel 1922 al Re e alla Regina ospiti a Gorizia, in abbinamento alla “tazza di brodo reale” fu servito l'uvaggio “Vino bianco del Collio” e allo scrittore Francesco Babudri che, nel 1931, parla del “vino bianco del Collio” che a Trieste si abbinava alle trippe, dopo la mezzanotte alla fine del digiuno natalizio. L'obiettivo del progetto, che è aperto ad altri produttori, è di legare il Collio bianco al territorio, grazie alle varietà indigene e all'eleganza del vino, che esce 2 anni dopo la vendemmia.



sabato 10 luglio 2021

Degustazioni Dop tra i sentieri più nascosti delle terre del Primitivo di Manduria

 L'inserimento dell'iniziativa nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio Iai-Iniziativa Adriatico Jonica)
































Venerdì, 23 Luglio, 2021 - 09:30

A piedi lungo i sentieri tra le bellezze storiche, naturalistiche e soprattutto vitivinicole, per scoprire i luoghi più belli della Puglia. Arriva in estate, la terza edizione Tra le torri del Primitivo di Manduria, l’evento con il quale il Consorzio di Tutela invita appassionati di vino a partecipare ai percorsi esclusivi con degustazioni in programma da fine luglio a settembre.

Quattro esperienze che  permetteranno di scoprire anche i monumenti più nascosti e i sentieri naturalistici meno battuti. E poi frantoi, escursioni in barca, musei e chiese rupestri. L’occasione è quella giusta, la pandemia ha cambiato definitivamente il paradigma del viaggio che già era in fase di trasformazione. Si torna a viaggiare a piedi, come pellegrini o antichi viandanti: è tempo di cammini.

“Un segnale di normalità, nel rispetto delle regole precauzionali, è quello che il Consorzio di Tutela vuole dare alla comunità. - commenta il presidente Mauro di Maggio - Bisogna ritornare a vivere esperienze di prossimità fatte di cibo e  natura e le nostre aree rurali hanno una marcia in più: luoghi di grande fascino come vigneti e mare senza dimenticare il vino e il  buon cibo. Come Consorzio saremo ancora più vicini alle cantine per un'accoglienza green ed ecosostenibile.”

 

Un’occasione per concedersi una pausa a contatto con la natura scoprendo tradizioni enogastronomiche ed attrazioni culturali che garantiscono vere e proprie chicche da scoprire a piedi. L’iniziativa si svolgerà in piena sicurezza, con attività adeguate alle disposizioni per il contrasto al Covid19. Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti ad un massimo di 50 partecipanti, quindi è necessario prenotarsi tramite email all’indirizzo
(comunicazione@consorziotutelaprimitivo.com). 

Ogni singolo partecipante  avrà diritto ad una sola prenotazione per una delle 4 tappe previste per un massino di 4 prenotazioni. Le peculiarità culturali e archeologiche di ogni appuntamento verranno raccontate da una guida e, alla fine di ogni percorso, l’evento sarà arricchito da una degustazione offerta dalle aziende del Consorzio di Tutela. Infine, ai partecipanti sarà consegnato un kit di prodotti tipici in sacchetti bio, a cura di Slow Food Puglia. 

Con l’accoglienza green ed ecosostenibile e la possibilità di scoprire località di grande fascino tra le distese di vigneti e mare ecco la possibilità di conoscere la Puglia con un approccio diverso.

 

Tra le Torri del Primitivo di Manduria quest’anno si avvale del patrocinio dell’Assessorato Risorse Agroalimentari della Regione Puglia. 

 

DATE: 

23 luglio: Saline Monaci e Torre Colimena (Manduria, Taranto);

6 agosto: Museo dell’olio e del vino e centro storico (Sava, Taranto);

27 agosto: Chiesa rupestre e visita ai vigneti (San Marzano di San Giuseppe, Taranto );

3 settembre: Frantoio ipogeo e centro storico (Torre Santa Susanna, Brindisi) 

venerdì 9 luglio 2021

I vini di Ongaresca a Milano, per raccontare le colline di Costabissara e Isola Vicentina

 

Con la presentazione del progetto L'Europa delle Scienze e della cultura (Patrocini Iai-Iniziativa Adriatico Jonica , Ente Friuli nel Mondo e Associazione per gli italiani nel mondo), Borghi d'Europa ha dato spazio ai territori che compongono il variegato mosaico delle esperienze regionali.

A Milano, presso l'Osteria la Stazione l'Originale, è stato così possibile introdurre il percorso informativo che riguarda l'Altra Vicenza, le colline di Isola Vicentina e Costabissara.

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno già visitato una ventina di aziende per costruire una Via del Gusto inedita, che verrà raccontata, settimana per settimana, a partire dal 15 luglio, fino a dicembre 2021.

Ma , per sottolineare le storie, è stato possibile degustare gli splendidi vini di Ongaresca (Costabissara), che ha potuto partecipare all'incontro grazie alla simpatica effervescenza di Chiara, sommelier e addetta commerciale dell'azienda stessa.



" Nel DNA sono segnati i caratteri distintivi di ognuno di noi.

Passione, tradizione e innovazione sono i nostri. Esprimere questa passione attraverso ogni vendemmia, ogni bicchiere del nostro vino, è un’opportunità per trasmettere le caratteristiche tipiche della nostra terra mantenendo costantemente quell’equilibrio tra rispetto per il territorio e innovazione.

Solo così le nostre radici, forti e profonde, ci permettono di guardare al futuro, continuando a comunicare a tutti gli appassionati del buono e del piacere, l’evoluzione e l’amore, ingredienti fondamentali dei nostri vini.

La nostra attenzione per il dettaglio è la sublimazione del piacere stesso di assaporare un vino realmente unico e ogni sorso lascia che il palato riscopra sapori legati ad antiche tradizioni, ma con nuove esperienze di ricerca.

Perché anche la storia è in movimento e Ongaresca si muove con essa.

Il tempo non si ferma, e saper mutare con esso è ciò che ci contraddistingue.

Crediamo che restare in quel moto perpetuo ed essere plasmati con il territorio che ci circonda, ci permetta di offrire, non solo un semplice bicchiere di buon vino, ma un’esperienza di piacere che inebria il palato e l’anima. Da noi lo sguardo accarezza il cielo e l’aria, assapora ogni stagione e si posa su una terra generosa, ricca e forte.

La nostra idea di “buon vino” è rinunciare a produzioni abbondanti al fine di ottenere vini di grande qualità e personalità.

La continua e crescente richiesta del pubblico e il continuo interesse nei confronti dei nostri vini però ci appaga, confermando la nostra scelta.

La cantina è sempre a disposizione di tutti coloro che sono appassionati di vino e amano ancora stupire i propri sensi con autentiche percezioni di alta qualità.

Oggi Ongaresca si sta impegnando per crescere nel mercato nazionale ed internazionale, investendo e valorizzando la specificità dei propri vini, tipici i queste zone del Veneto, un territorio ricco di risorse naturali, storiche e culturali, per essere sempre più competitiva e per una continua ricerca della qualità delle sue produzioni. "




venerdì 2 luglio 2021

I VINI ASSAGGIATI ALL’OSTERIA DELLA STAZIONE A MILANO DURANTE L’INCONTRO SUL PROGETTO “EUROPA DELLE SCIENZE E DELLA CULTURA

 


 




Milano, 29 Giugno 2021- Durante l’importante incontro di presentazione del progetto “Europa delle scienze e della cultura” (patrocinato Iai- Iniziativa Adriatico Jonica), tenutosi nella tana del gusto friulana a Milano diretta da Gunnar Cautero, con la regia di Borghi d’Europa, sono stati assaggiati alcuni ottimi vini di diverse zone del Belpaese.

Si è parlato molto e se ne parlerà per molto di turismo sostenibile, che riguarda anche il settore vinicolo.

All’Osteria della Stazione l’Originale, nel momento più conviviale dell’incontro per la stampa, sono stati proposti piatti friulani di spessore, abbinati ai vini del Collio di Villa Vasi e di Korsic e dell’Oltrepò Pavese di Defilippi-Cantine i Gessi della località Oliva Gessi, rinomata per la qualità dei bianchi da Riesling Renano e per le varie declinazioni di Pinot Nero.

Di Defilippi è stato provato prima lo Spumante Metodo Classico Brut Rosè “Maria Cristina” 2019, affinato sui lieviti per 24 mesi e dotato di una beva incredibile, avvolgente e molto persistente e poi il Riesling Renano Igt 2019 “Fabbio”, che conferma la mineralità propria della zona di Oliva Gessi e dei sentori fruttati floreali molto spiccati, un bel bianco complesso.

Per il Collio di Villa Vasi, cantina goriziana diretta da Gianluca Pelizzon, è stato provato prima il Friulano Friuli isonzo Doc 2020, intenso e di carattere, con lieve retrogusto ammandorlato e poi il Collio Bianco Venezia Giulia Igt “Autocktona” da uve Friulano, Malvasia Istriana e ribolla Gialla, un vino elegante, con un bouquet floreale e fruttato importante e al palato fresco e sapido.

Della cantina di Fabjan Korsic di San Floriano del Collio infine sono stati assaggiati il Friulano Doc Collio e il Collio Bianco da uve Friulano, Ribolla Gialla e Chardonnay (diversamente dall’Autoktona di Villa Vasi in cui si usa la Malvasia Istriana): il primo ricorda la Ponka (sottosuolo formato da marne ed arenarie) per la vitalità che esprime, un vino grintoso ed intenso, mentre il Collio Bianco si è rivelato molto fresco in bocca, con una bella rotondità e persistenza.

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