venerdì 23 giugno 2023

Il Buon Paese – I formaggi della Latteria Pantarotto di Savorgnano e i vini De Lorenzi di Pravisdomini – I Percorsi nel Friuli Occidentale


La nascita del progetto l'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica), rimette al centro due Percorsi nel Frili Occidentale : la Via delle Abbazie (Percorsi della Fede), che tocca Pravisdomini,San Vito al Tagliamento,Sesto al Reghena, Moggio Udinese e Manzano (Corno di Rosazzo) e le ferrovie abbandonate.


La speciale Via del Gusto di Borghi d'Europa inserisce l'Azienda Agricola De Lorenzi Vini di Pravisdomini nel cammino della rete internazionale : la sede è lungo il tracciato della nuova ciclovia e il 2023 celebra una ricorrenza di tutto rispetto, il 50° della fondazione dell'Azienda stessa.


La prima degustazione ha coinvolto nella via del gusto i formaggi della Latteria Pantarotto di

Savorgnano e il pane del Panificio Bortolussi.


"Un edificio rosso all’incrocio di tre strade. Un paiolo di rame come quelli di “una volta”. Il laboratorio a vista, con i gesti del casaro che catturano l’attenzione dei clienti del negozio. La Latteria Loris Pantarotto, già Latteria di Savorgnano, è un pezzo di storia, passata e recente, della piccola frazione di San Vito al Tagliamento, uno di quei luoghi paesani, dove si tramanda e si rinnova la tradizione casearia del territorio, qui declinata in mille sfumature, sempre all’insegna della freschezza del latte, rigorosamente fornito da allevatori piccolo-medi locali, con cui la Latteria ha instaurato rapporti di stretta collaborazione.Qui la lavorazione segue ancora quei metodi artigianali che consentono di ottenere prodotti fuori degli standard, con il carattere e il sapore dell’unicità."



Carla, la casara, ci propone in questo primo appuntamento la caciotta : un classico formaggio pressato della tradizione friulana, reinterpretato con rara creatività: al pepe, al pistacchio, ai fiori eduli.


Alessio Dalla Barba, giornalista e sommelier AIS, lo abbina con il Merlot di De Lorenzi Vini.

" Di colore rosso rubino carico, al naso abbastanza intenso, tra note di fragoline di bosco e ribes nero, sentori vegetali che ricordano l'erba tagliata e anche un pò erbaceo, al palato è abbastanza sapido e avvolgente, con ancora potenziale evolutivo. "



Il Merlot D.O.C. Friuli 2020 è un merlot in purezza che nasce da un terreno argilloso. La produzione è di 90 quintali l'ettaro e la vendemmia prevede una maturazione ottimale a metà settembre. La vinificazione a pressatura soffice e la fermentazione avviene in recipienti di acciaio inox a temperatura controllata.

Il grado alcolico è di 13°.


" Senza dubbio un ottimo bicchiere – commenta Renzo Lupatin. Giornalista, presidente di Borghi d'Europa-. Ha un sapore asciutto, sapido con aroma, equilibrato. Per davvero l'azienda De Lorenzi

è legata alla terra come la vite, fin dal 1973".


La degustazione ha valorizzato il pane del Panificio Bortolussi di Savorgnano : i tre fratelli, Mauro

Roberta e Milena, hanno ereditato l'attività fondata fondato nel lontano 1965 dai loro genitori.


lunedì 19 giugno 2023

IL BUON PAESE – L'incontro a Ca' Biasi a Breganze : i vini e le gemme del territorio

 



La rete internazionale Borghi d'Europa, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI- Iniziativa Adriatico Ionica,Forum intergovernativo per la cooperazione nella regione adriatico ionica), ha realizzato uno stage d'informazione presso l'Azienda Agricola Ca' Biasi della famiglia Dalla Valle, a Breganze.



Il paese sorge nella pedemontana vicentina, diviso a metà tra collina e pianura, alle falde dell'Altopiano di Asiago. Breganze è terra industriosa e viticola, di produzione di vini DOC e zona a propensione turistica facente parte della 'Pedemontana Veneta'.


Lo stage multimediale si è aperto con la testimonianza del Sindaco di Breganze, avv.Piera Campana, che ha assicurato la partecipazione del Comune alle iniziative di informazione di Borghi d'Europa, previste fino a dicembre del 2024.


Il vivace intervento di Fabio Dalla Costa, maestro liutaio (Diplomato alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona nel 1984, allievo di G.B. Morassi nella bottega-scuola CEE sino al 1988), ha  caratterizzato l'incontro, segnato da una forte consapevolezza culturale .




" E poi – osserva Antonella Pianca, giornalista e degustatrice AIS -, il via alle interviste sulla sostenibilità nella filiera agroalimentare. Una autentica scoperta!"


Nel primo intervento Innocente Dalla Valle ha tratteggiato la storia di Ca' Biasi e dei vini autoctonidel territorio. Vespaiolo, Groppello e Torcolato hanno accompagnato i formaggi della Cooperativasociale Frantoio Malga Monte Asolone di Pove del Grappa. Il racconto di Michela e Arianna ha completato le storie : Ca' Biasi (socio della Cooperativa), conferisce le proprie olive a Monte Asolone, che le trasforma in ottimo olio nel proprio Frantoio.



Breganze vanta anche un prodotto/piatto storico De.CO. : el toresan.

Nel racconto della Accademia del Toresan, Libera Associazione per la difesa e promozione dell’arte dello spiedo nella cucina

"Il Comune di Breganze con delibera di Consiglio Comunale di n. 51 del 29/11/2012 si è espresso

a favore dell’adozione della Denominazione Comunale approvando il regolamento De.co. A

seguito di ciò, dopo aver espletato tutto l’iter previsto nel regolamento su menzionato, con

delibera di Giunta n. 44 in data 10/04/2014, esprime voto unanime e favorevole affinché venga

approvato il disciplinare di produzione del piatto storico di Breganze “ I Toresàni allo spiedo

De.co.”.




Il Torresano, o colombo di torre, è inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali veneti e allevato

sin dal Medioevo. A Breganze, nel Vicentino, i torresani sono cotti allo spiedo, su fuoco a legna.

Sono perfetti con la polenta e i vini del territorio, i Doc Breganze, in particolare il Torcolato



Subito dopo, l'intervento di Denis e Michele Novello, della Macelleria Non solo Carni di Breganze,per presentare i propri salumi artigianali. " Abbiamo un rapporto previlegiato con un'azienda agricola che alleva i maiali in condizioni di assoluto benessere animale". Da buoni norcini 'i Noveo' ci mettono la competenza e il buon gusto !Da non dimenticare l'ampia scelta di carni e la gastronomia, autentico fiore all'occhiello di famiglia.



Maria Vicentini ha presentato la storia di Vicentini1966 : "Abbiamo una missione: creare buon cibo, non fermarci al conosciuto, creare innovazione, bellezza, prodotti sani, continuando a farci delle domande. "


Pane, Pasticceria,Cucina :

FARE IL PANE È MESTIERE, SCIENZA, ARTE E FILOSOFIA.

SCEGLIAMO FARINE A FILIERA CORTA, CON PICCOLE QUANTITÀ RAFFINATE AL MINIMO E PRODUCIAMO LA NOSTRA FARINA A KM 0.

IN CUCINA LA MATERIA PRIMA È LA FORZA TRAINANTE, CERCHIAMO QUINDI DI MANTENERLA INALTERATA CON LA SEMPLICITÀ.


In pasticceria è arrivato un dolce caratteristico della Pedemontana vicentina : La Pèca del Salbaneo . Ne parla Paolo Vicentini : "....nasce da un magico incontro tra la Ciliegia di Marostica I.G.P., il vino Torcolato D.O.C. Breganze e l’Olio extravergine d’oliva della Cooperativa Pedemontana del Grappa. Insieme, questi tre ingredienti preziosi danno vita a un dolce di pasticceria che mescola genuinità e tradizione. Una sinfonia di gusti e aromi che riunisce le eccellenze agricole della Pedemontana Vicentina in un prodotto artigianale unico nel suo genere.


Il progetto nasce dagli enti impegnati nella valorizzazione e nella tutela dei tre prodotti agricoli protagonisti del dolce: il Consorzio di Tutela della Ciliegia di Marostica I.G.P., il Consorzio per la Tutela della D.O.C. dei vini Breganze e la Cooperativa Pedemontana del Grappa.

L’idea di unire ciliegie, vino e olio, per creare un unico prodotto in grado di rappresentare e promuovere al meglio il territorio, è stata poi affidata ad alcuni maestri pasticcieri locali che, insieme, hanno creato la ricetta di questo dolce.

Il dolce prende vita dalle peripezie del Salbaneo, bizzarra creatura dell’immaginario popolare veneto, che ha ispirato i maestri pasticceri nella creazione di questo prodotto caratteristico.

Secondo la fiaba, il Salbaneo creò questo dolce come pegno d’amore per l’amata Feliziana, che si era dimenticata di lui dopo aver calpestato l’impronta (la pèca) del folletto. Da allora, il Salbaneo continua a donare la sua dolce creazione, nella speranza che giunga alla bella Feliziana e che questa, calpestando la sua orma con le scarpe invertite, possa ritrovare la memoria perduta e ricordare il loro magico incontro.

Gli ospiti si sono poi trasferiti a Che Ben, la pizzeria contemporanea di Maragnole, progetto che è l’avventurosa evoluzione di oltre 50 anni di esperienza, di conoscenza del lievito madre e di continui aggiornamenti nel mondo della panificazione di Vicentini 1966.

Mentre si aspetta ecco le chiccherie, sfiziose leccornie per colmare il vuoto.



Poi la degustazione : pizze con Rotonda di grano tenero (FARINA MACINATA A PIETRA DELLA PIANURA PADANA, LIEVITO MADRE, 72 ORE DI FERMENTAZIONE E 70% DI IDRATAZIONE),Teglino di grano duro ( CON FARINA DI GRANO DURO ITALIANO, LIEVITAZIONE DI 48 ORE MISTA CON LIEVITO MADRE E IDRATAZIONE OLTRE 85%),

Panini & panozzi.

I vini di Ca' Biasi hanno ottimamente accompagnato la degustazione.


" Siamo – commenta Renzo Lupatin, giornalista-, di fronte ad una proposta di alto profilo, che non lesina sulle scelte di qualità e punta decisamente verso l'alto. La chiarezza e l'impegno sono il leit motiv di famiglia. "


A buona conclusione dell'incontro, l'intervento di Silvia Gastaldello della Torrefazione Oselladore

di Rossano Veneto ( regali Natalizi e Pasquali EnoGastronomici per Aziende e Privati, Dolci e Caffè)

"Oselladore, Torreffattori dal 1963. Le migliori qualità di caffè, le migliori miscele, 50 anni di esperienza che vi permetteranno di assaporare straordinari caffè."

La Bottega di Oselladore è nata nel 1963 in un piccolo paese della provincia di Vicenza: Schiavon. Fondata dalla Famiglia Oselladore. I prodotti sono il frutto del lavoro di due generazioni dedite al gusto e alle tradizioni italiane.

L'azienda è composta da un team per la maggioranza di donne. Il gusto e la scelta del bello è specialmente donna... Ogni anno il team cresce creando nuovi prodotti e nuove combinazioni enogastronomiche dal sapore esclusivo.




E, dulcis in fundo, lo straordinario racconto del 'Nostrano del Brenta'.

"Il gruppo spontaneo "Amici del Nostrano del Brenta" nasce quasi per caso una sera di primavera del 2012, quando ancora la collaborazione con il Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa di Campese a Bassano del Grappa non era ancora iniziata. Nasce e si sviluppa così come nasce e si sviluppa una passione, una curiosità, ovvero una brama di conoscenza verso la storia e lo sviluppo della pianta del tabacco Nostrano del Brenta nella sua leggendaria, ma documentata, storia secolare tra Bassano del Grappa e la Valle del Brenta. Il filo conduttore che caratterizza tutti gli eventi, tutti gli spunti e tutte le riflessioni che gravitano attorno al tabacco ed agli Antichi Sigari Nostrani del Brenta (interamente fatti a mano) è sempre la stessa: storia, cultura, meditazione, eleganza e relax. Il gruppo si occupa e collabora, con chiunque ne faccia richiesta, all'organizzazione di serate di presentazione, degustazione e narrazione sul tema della coltivazione del tabacco nella Valle del Brenta, della riscoperta delle sue tradizioni e dei sapori di un tempo. Si pone da tramite tra il Consorzio di Campese, i titolari dei locali, le tabaccherie, gli enti del territorio o altri gruppi che ritenessero interessante affrontare in modo a volte ludico, a volte enogastronomico, a volte culturale e storico il tema del tabacco Nostrano del Brenta. Durante le serate, normalmente, si affronta il fascino del mondo del sigaro con un percorso di degustazione, abbinamenti, spunti e contributi tecnici, storici e filmati sulla storia e sulla tradizione del tabacco, del suo territorio e del suo contrabbando. Nel corso delle serate si lascia libero spazio al confronto ed al dibattito tra i partecipanti alla serata sul ruolo del tabacco da sigaro ai nostri tempi. Durante la “fumata” normalmente si illustrano la coltivazione, l’essicazione ed il contrabbando del tabacco, la preparazione dei sigari realizzati con il “Nostrano del Brenta” alla presenza delle sigaraie, del blender e di un rappresentante del Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa, ci si immerge nella secolare storia del contrabbando di tabacco con i brani del libro “Foglie di Tabacco” di M. Crestani o nella faticosa realtà della sua coltivazione con il film “Fazzoletti di terra” del regista G. Taffarel. Ampio spazio lo si vuole lasciare agli Amici che ogni giorno si aggiungono al gruppo, in modo da avere più input e riflessioni possibili sull’affascinante storia del tabacco Nostrano del Brenta e dei suoi “pifferi”, gli antichi sigari. L'iniziativa nata per la passione verso la propria vallata, Valstagna e tutto il territorio che si relaziona a stretto filo con la famosa Alta Via del Tabacco ci auguriamo possa diventare un’occasione per riscoprire e valorizzare i luoghi dove questa storia e queste tradizioni si sono sviluppate, ovvero il territorio del Canale di Brenta."



lunedì 12 giugno 2023

BOLLICINE DEL BELPAESE: E’ TERMINATO IL FESTIVAL SPUMANTITALIA A RIVA DEL GARDA

 





Borghi d’Europa ha presenziato alla kermesse come Media Partner

Milano, 9 Giugno 2023- A Riva Del Garda, presso il Centro Congressi PalaVela (e alla Spiaggia Olivi), è appena terminato il Festival Spumantitalia, giunto alla quinta edizione con l’obiettivo di dare voce e spazio a tante realtà spumantistiche del Belpaese da Nord a Sud.

La kermesse, ottimamente organizzata grazie alla regia di Andrea Zanfi e alla rivista Bubbles Magazine, ha coinvolto numerosi attori protagonisti dell’universo spumantistico nazionale in diversi talk tematici e masterclass mirate, oltre naturalmente al banco d’assaggio che ha richiamato giornalisti del settore e wine lovers.

Nella due giorni di manifestazione, Borghi d’Europa ha presenziato al Talk Show “Cambia il clima, cambiano i mercati, cambiano i consumatori, ma gli Spumanti come stanno cambiando di lunedì 5 Giugno” e a quello “Verso la costruzione di una nuova spumantistica italiana: tra varietà autoctone e nuove cuvée – Ipotesi di visione di lavoro e di ricerca nella spumantizzazione”, tematiche d’attualità molto importanti.

Per quanto riguarda le Masterclass, ne sono state seguite ben 5, tutte molto coivolgenti: la prima, un viaggio nella Sicilia Spumantistica, realtà che merita di essere ben comunicata, dove sono stati apprezzati di Colomba Bianca il Levì Blanc de Noir Metodo Classico2012(100% Nerello Mascalese), di Torre Mora Chiuse il Metodo Classico Etna DOC Rosé dosaggio zero, di

Principe di Corleone San Loè il Metodo Classico VSQ ( 100% Nerello Mascalese),di

Cantina di Nessuno APUM Metodo Classico Etna DOC 2017, di Tenuta Nicosia il Sostatre Santi Metodo Classico 2016 Etna Brut sessanta mesi, di Desiro il Saxanigra 96 mesi Metodo Classico Etna DOC (100%NerelloMascalese).

 

Poi, la Masterclass “Un Vestito Classico” dove sono piaciuti molto di Prime Alture lo Ioxte Metodo Classico Brut( 100%PinotNero), di Monsupello il Monsupello Natura Pinot Nero Metodo Classico VSQP asDosè e di Orsolani l’Erbaluce di Caluso DOCG Couvée Tradizione 1968 Mill.2017Brut, di

Angelo Negro il Giovanni Metodo Classico- Roero Arneis d.zero2017 e di Dragone il Cento Santi Metodo Classico Brut( GrecoeMalvasiadiBasilicata).

 

La terza masterclass invece ha visto protagonisti sui calici delle bellissime bollicine rosate: di Muratori il Franciacorta Rosé Extra Brut ( 50%PinotNero,50%Chardonnay), di

Mattia Vezzola il Mattia Vezzola Grande Annata Metodo Classico Rosé 2017 (80%Chardonnay,20%PinotNero), di Arunda l’Excellor Metodo Classico Rosé( 100%PinotNero), di Enrico Serafino l’Oudeis Rosé De Saignée AltaLanga DOCG Metodo Classico 2019 (100%PinotNero).

La quarta Masterclass affrontata, è stata una full immersion in Oltrepò Pavese e sul nobile Pinot Nero, dove assieme ai relatori Carlo Veronese (Direttore del Consorzio di Tutela Vini Oltrepò) e all’enologa e wine educator Sissi Baratella, hanno particolarmente brillato di Cà del Gè l’Oltrepò Pavese DOCG Metodo Classico Pinot  Nero,Brut 2016, di Quaquarini Francesco l’OltrepòPavese DOCG Metodo Classico Pinot Nero Rosè Cruasè Brut2014 e di La Versa lìOltrepòPavese DOCG Metodo Classico Testarossa 2016.

 

L’ultima Masterclass era incentrata sulla visione Spumantistica di Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi (figura cardine dell’intero settore vitivinicolo nazionale) e naturalmente presente a condurre il seminario: interessanti e impattanti di Di Majo Norante il Di Majo Norante Metodo Classico Brut (100%Falanghina), di Famiglia Cotarella il Metodo Classico Brut Millesimato 2016      (100% Roscetto), di Torre Rosazza Blanc de Neri Vino Spumante Brut (uve rosse) e di Le Madeleine il Nero Rosé 60 Metodo Classico (100%PinotNero).

 

Borghi d’Europa continuerà a raccontare il Festival Spumantitalia, dove variegate realtà del mondo delle bollicine hanno il loro spazio e posso raccontare la loro esperienza e il territorio.

 

Evviva!

 

martedì 6 giugno 2023

Il Franciacorta dell'azienda agricola Mirabella a VinoCalciando, alla Brussa di Caorle


 

A VinoCalciando, alla trattoria agli Alberoni in Brussa (Caorle), Borghi d'Europa ha incontrato Alberto Schiavi, responsabile commerciale dell'Azienda Agricola Mirabella di Rodengo Saiano,in Franciacorta.

 

"Mirabella nasce nel 1979 dall’idea di un gruppo di professionisti bresciani appassionati di viticoltura ed enologia; è stata tra le prime realtà di Franciacorta a credere nella tipicità del proprio territorio e nella potenzialità di un marchio, il “Franciacorta”, che sempre di più si sta consolidando come simbolo del made in Italy nel mondo. "

 

Nel 1979 fu Teresio Schiavi, lungimirante enologo, insieme all’amico Giacomo Cavalli, a posare la “prima pietra” delle Cantine Mirabella nel comune di Paderno Franciacorta all’interno di un’antica filanda e poi a seguire ieri come oggi la produzione affiancato dal collega Bracchi e dai figli Alessandro e Alberto.

 

Mirabella è il primo vigneto piantato dall’Azienda che diede la sua prima produzione nel 1981, ad oggi l’unico CRU (“vigna”) aziendale. Situato sulle colline di Paderno Franciacorta il comune di prima residenza dell’Azienda fino al 1982 quando venne trasferita a Rodengo Saiano.

 

" Mirabella – ci racconta Alberto-, conta 45 ettari di vigneto tutti iscritti all’albo della DOCG Franciacorta e gestiti in Biologico, distribuiti nella zona centro orientale di Franciacorta nei comuni di Paderno FC, Passirano, Bornato e Provaglio d’Iseo che posano su terreni morenici di medio impasto freschi e asciutti."

 

Nel corso degli anni Mirabella ha sempre dedicato grande attenzione e risorse alla tutela, sostenibilità e valorizzazione del territorio e del Franciacorta, a partire dalla gestione biologica dei vigneti, per passare dal 2012 all’utilizzo di 100% di energia da fonti rinnovabili (certificazione COFER 2012/06/1403281) e finire con la quasi eliminazione in tutti i prodotti di allergeni e conservanti, culminata con la nascita di “Elite” extra brut il 1° Franciacorta senza allergeni e solfiti aggiunti, mentre quelli prodotti naturalmente sono mantenuti sotto il livello di dichiarazione, nel totale rispetto della natura e del consumatore.

 

A VinoCalciando è nata l'idea di unire tutte le aziende presenti per lanciare una iniziativa inedita :il dono di un materiale didattico sulla storia e la civiltà del vino alle comunità scolastiche. Borghi d'Europa ha chiamato Progetto Dentro la Vita il percorso educativo, che prevede anche i materiali didattici sulla storia del pane e dell'olio d'oliva.

 

lunedì 5 giugno 2023

Eurovinum – I vini De Lorenzi di Pravisdomini nella storia dei Percorsi Europei


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa avevano iniziato il loro viaggio nel Friuli Occidentale nel lontano 1991, quando una visita di Luigi Veronelli aveva portato alla realizzazione di un ricco e articolato inserto nella rivista L'Etichetta.


Pravisdomini era stato uno dei borghi visitati : l'incontro con i vini di De Lorenzi era stato una delle piacevoli soste del gusto.

Il tempo scorre ma non cancella i buoni ricordi : ecco che il Friuli Occidentale ritorna nelle corde dell'informazione grazie al progetto di recupero come ciclovia della Ferrovia Motta di Livenza-San Vito mal Tagliamento.


La nascita del progetto l'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica), rimette al centro due Percorsi : la Via delle Abbazie (Percorsi della Fede), che tocca Pravisdomini,San Vito al Tagliamento,Sesto al Reghena, Moggio Udinese e Manzano (Corno di Rosazzo) e le ferrovie abbandonate.


La speciale Via del Gusto di Borghi d'Europa inserisce l'Azienda di Pravisdomini nel cammino della rete internazionale : la sede è lungo il tracciato della nuova ciclovia e il 2023 celebra una ricorrenza di tutto rispetto, il 50° della fondazione dell'Azienda stessa.

Dieci degustazioni entro la fine del 2024, con l'intervento di giornalisti della stampa nazionale e internazionale, accompagneranno i prodotti e le eccellenze del territorio.




Al centro della storia aziendale, la sostenibilità.

“Nella realizzazione dei nostri vigneti abbiamo dedicato particolare attenzione all’ambiente, privilegiando un’agricoltura attenta e sostenibile: bassa produzione per ettaro e alta qualità delle uve.

Il territorio

Nella conduzione del vigneto utilizziamo le migliori tecniche agronomiche. Con la scelta del diserbo meccanico, al posto di quello chimico, preserviamo nel verde dei filari la flora e la fauna locale. L’impianto fotovoltaico ci assicura l’autosufficienza energetica e grazie al depuratore le acque impiegate in azienda servono alle necessità del vigneto.

Risorse idriche

Per la naturale conformazione del terreno, particolarmente adatto alla coltura della vigna, non ci sono esigenze di irrigazione dei vigneti. Inoltre ci siamo dotati di un moderno impianto di depurazione delle acque di scarico senza l’utilizzo di prodotti chimici. Le acque depurate vengono riutilizzate nei vigneti.

Energie rinnovabili

Abbiamo deciso di contribuire concretamente al risparmio energetico dotando la nostra cantina di un impianto fotovoltaico da 20 kw. Sopperiamo così interamente alle nostre necessità energetiche, nel rispetto dell’ambiente e della natura che ci circonda. Controlliamo in tempo reale la produzione di energia ed i quantitativi di CO2 che non vengono immessi in atmosfera. Tutto il nostro processo produttivo è orientato ad un basso impatto ambientale e alla ricerca di un continuo miglioramento dello standard qualitativo.

Studiamo i processi biologici per sfruttare al meglio le potenzialità di materie prime naturali senza dover ricorrere all’utilizzo di additivi chimici. La nostra cantina si avvale delle tecnologie di bioenologia per la produzione e lavorazione dei propri vini, impiegando componenti esclusivamente naturali per migliorare e rendere più genuini e duraturi tutti i nostri prodotti. “


“I vini che abbiamo degustato fin dagli anni '90 – osserva Renzo Lupatin, giornalista e presidente di Borghi d'Europa -, rendono per davvero ogni singolo bicchiere unico e indimenticabile.”

De Lorenzi, legati alla Terra come la vite, dal 1973

giovedì 1 giugno 2023

MILANO VETRINA DEL GUSTO ENOICO: LA QUARTA EDIZIONE DI BESTWINESTARS

 





La kermesse milanese dedicata al vino e agli spirits si è tenuta come nel 2022 al Palazzo del Ghiaccio in Via Piranesi

Milano, 1 Giugno 2023- A Milano, presso l’ottima location del Palazzo del Ghiaccio in Via Piranesi, si è svolta dal 20 al 22 Maggio u.s. la quarta edizione delle kermesse Bestwinestars, promossa da Prodes Italia Srl e patrocinata dal comune di Milano.

Questa edizione 2023 è stata dedicata non solo alla diffusione della cultura del vino, ma anche al mondo degli spirits: erano presenti circa 800 etichette, degustate da 4500 visitatori, suddivisi tra buyers e giornalisti in 3 giorni di manifestazione.

Ricco anche il programma di talk e masterclass mirate, condotte da un pool di esperti e comunicatori del vino importanti, come Adua Villa, Alessandra Piubello e Barbara Sgarzi.

 

 

 

Borghi d’Europa ha partecipato anche a questa edizione, apprezzando molto l’accento dato sul fondamentale tema della sostenibilità, che  per tante delle aziende presenti a Bestwinestars è una mission.

Nella degustazione e nei racconti dei produttori sono emersi importanti valori identitari di ogni singolo vino e le peculiarità dei terroir di provenienza.

Per il mondo delle bollicine, Borghi d’Europa ha promosso i Prosecco di Tenuta Ninemore di Pieve di Soligo (Tv) e quelli dell’Azienda Agricola Col Parè di Tarzo (Tv) e in Franciacorta, gli spumanti di Coronea di Gussago (Bs).

Capitolo Bianchi fermi: eleganti ed armonici i Lugana della Tenuta Cà Lufera e della Tenuta Tosi, ambedue da Peschiera del Garda (Vr), interessanti poi anche le Falanghina del Sannio di Pietreionne Vini di Ponte (Bn) e il Grillo Siduri dell’Azienda Agricola Terrescure di Partanna (Tp).

E’ stato fatto poi un approfondimento sui Bianchi tipici del Consorzio di Tutela Terre di Reggio Calabria, tutti perlopiù da uve Malvasia, Greco Bianco e Mantonico e dal carattere molto mediterraneo e salino.

Tra i i rossi invece, Borghi d’Europa è rimasta colpita dal Grumarello Riserva Docg (Sangiovese 70%, Cabernet Sauvignon 20%, Merlot 10%) della Tenuta di Artimino di Carmignano (Po) e in Piemonte, dal Barbera d’Asti Docg e dal Monferrato Nebbiolo di  Cantine Ama di Cassinelle (Al) e dalle varie etichette da uva Nebbiolo in purezza di Michele Viano di Vezza d’Alba (Cn).

Infine, un viaggio in Puglia nel mondo del Primitivo di Manduria Dop e Docg, grazie alla presenza dell’omonimo Consorzio di Tutela:  vini di grande corpo ed equilibrio tra morbidezze e durezze e buona persistenza, un rosso mediterraneo  in tutti i sensi.

Ogni zona e terroir di provenienza dei vini assaggiati a Bestwinestars 2023 verranno ancora comunicate da Borghi d’Europa all’interno del Percorso Internazionale Eurovinum, Paesaggi della Vite e del Vino.

Evviva!

Eurovinum - Mirabella punta sul Pinot Bianco, uva "verde"



L'azienda, portabandiera della varietà in Franciacorta,

presenta il vigneto-collezione con il clone dei suoi impianti storici





Mirabella ha annunciato il progetto dedicato al Pinot Bianco, uva tradizionale in Franciacorta con l’inattesa capacità di contrastare il global warming.

 

L'azienda ha una lunga storia di utilizzo della varietà: i primi impianti risalgono al 1981 (vigna Mirabella a Paderno Franciacorta) e sono tuttora produttivi; nel 2015 creò il primo Pinot Bianco 100% della Franciacorta - etichettato Vino Spumante di Qualità, in quanto non ancora previsto dal Disciplinare DOCG - che fu poi inserito nella linea Demetra, composta da quattro brut nature fatti con le uve delle vigne storiche.

 

Negli ultimi 40 anni Mirabella ha continuato a investire nel Pinot Bianco, nonostante le sue criticità in campo - in particolare la sensibilità a botrite e marciume acido - avessero convinto altri produttori a espiantarlo in favore dello Chardonnay.

Il fondatore Teresio Schiavi aveva infatti sviluppato una particolare predilezione per la varietà, capace di apportare finezza alle cuvée equilibrando le personalità di Chardonnay e Pinot Nero.

 

Oggi Mirabella possiede circa 12 ettari di Pinot Bianco, la più grande estensione della Franciacorta, che ne contempla in totale 88 ettari.

La scelta controcorrente del fondatore si è rivelata vincente: il riscaldamento globale ha minimizzato le note criticità dell’uva, mentre la pianta si sta mostrando molto meno sensibile alle malattie del legno, su tutte flavescenza e legno nero.

Ma soprattutto il ciclo vegetativo più breve e la maturazione anticipata rispetto allo Chardonnay consentono al Pinot Bianco di mantenere eccellenti livelli di acidità anche nelle annate calde, ormai sempre più frequenti.

 

"La natura ha cambiato i suoi equilibri e sta valorizzando i suoi figli minori", spiega Alessandro Schiavi, contitolare e responsabile tecnico di Mirabella, "ma il Pinot Bianco è rimasto tale e quale e oggi i suoi aspetti meno interessanti si sono rivelati grandi pregi. È una varietà capace di disegnare un nuovo futuro per il Franciacorta".

 

Per capirne ancora meglio le sue notevoli possibilità, l’area verde di 4 mila metri quadri attigua alla cantina accoglie dal 2022 un vigneto-collezione: 14 filari con 200 barbatelle dei cloni disponibili (due tedeschi, due francesi e tre Rauscedo). Il sistema di allevamento è Guyot semplice con portainnesto K5BB, particolarmente resistente agli stress idrici.





Due filari sono stati impiantati lo scorso aprile con 200 barbatelle del clone Mirabella.

I tecnici dell’azienda hanno prelevato dalla storica vigna Mirabella alcuni campioni di legno, successivamente analizzati con test PCR per identificare la presenza di virosi.

I legni totalmente sani sono stati innestati a febbraio 2022 da Padergnone Vivai Viticoli Cooperativi che ha allevato 300 piante nel suo barbatellaio, ora pronte per la messa a dimora.

L’operazione consentirà di studiare l’evoluzione in campo delle discendenti delle vigne anziane, che diventeranno “madri” dei futuri impianti.

Il progetto, in costante aggiornamento, è illustrato nella sezione Crescere il Pinot Bianco del sito Mirabella.