domenica 30 settembre 2018

ARPEPE invitata da Borghi d’Europa ai percorsi dell’Anno Europeo del Patrimonio




I comunicatori e i giornalisti della rete internazionale Borghi d’Europa hanno spesso incontrato
nei loro itinerari vagabondi i vini della Valtellina, frutto di una viticoltura eroica che può essere
vieppiù capita ed apprezzata soltanto unendo al piacere della degustazione il piacere di una passeggiata nei terrazzamenti storici.
Così, dopo aver assaggiato e conosciuto i vini di Arpepe nel 2017, al Wine Festival, abbiamo
replicato l’incontro a tavola, al ristorante Trippi di Elena e Gianluca, giusto a un tiro di schioppo
dall’azienda. Non poteva così mancare una visita di cortesia, per invitare la famiglia Pelizzatti
Perego a partecipare ai percorsi di informazione che Borghi d’Europa realizza in Valtellina in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

Una storia nelle storie della Valtellina, quella di Arpepe.
“Nati nel 1860. Rinati nel 1984. Cresciuti nel 2004.Queste le tre tappe principali della nostra storia, cominciata ai tempi dell’Unità d’Italia. Lo testimoniano i documenti dell’epoca, come quelli che narrano della lunga e ininterrotta relazione commerciale con un fedele cliente che, a dispetto degli avvicendamenti generazionali, continuò a rifornirsi per oltre un secolo presso la cantina allora nota solo come «Pelizzatti».Nel 1973, dopo lunghe traversie, sia il marchio sia l’attività vera e propria furono ceduti. Ma fu solo una battuta d’arresto, perché già nel 1984 nostro padre Arturo Pelizzatti Perego decise di rimettersi in gioco utilizzando il suo acronimo - ARPEPE - con l’obiettivo dichiarato di voler esaltare al massimo le potenzialità del Nebbiolo delle Alpi in un terroir unico quale è la Valtellina.Arturo rientrò in possesso della sua parte di vigneti e degli spazi utilizzati per l’affinamento al “Buon Consiglio” dove, forte dell’esperienza maturata nella storica azienda di famiglia, iniziò a scrivere le pagine della rinascita, seguendo il principio del giusto tempo di attesa e tracciando la strada per la quinta generazione.Nel 2004, su questa via, abbiamo unito le nostre energie continuando con impegno il cammino verso la realizzazione del suo progetto, da molti ritenuto visionario.”

Abbiamo voluto riproporre la storia di ARPEPE con le parole stesse dei protagonisti, perché
restituiscono,intatta, l’emozione del nostro incontro.

“Oggi come allora, la qualità dei nostri vini continua a essere il prezioso risultato di anni di lenta evoluzione: la loro giusta maturazione può richiedere tempi anche molto più lunghi di quelli previsti dai disciplinari. Attendiamo quel momento e solo allora procediamo con l’imbottigliamento, ancora rigorosamente scandito dalle fasi lunari. Poi, ancora riposo. Questa volta in bottiglia.Non potrebbe essere altrimenti, poiché per ARPEPE l’affinamento tradizionale del Nebbiolo risponde ad aspettative precise: il progressivo guadagno in raffinatezza e l’esaltazione delle singole vigne con le sfumature e i colori delle diverse annate.”

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno invitato l’azienda a partecipare ai percorsi
di informazione che coinvolgono la Valtellina e la Valposchiavo (Canton Grigioni) e che alterneranno momenti di incontro locali e interventi in altre realtà. Di particolare rilevanza l’appuntamento ’Milano,Vetrina del Gusto’ a fine novembre, nel corso del quale Borghi d’Europa,incontrando il mondo dell’informazione, presenta i bilanci dell’anno in corso e i programmi per il 2019. La Valtellina sarà l’ospite principale della rassegna informativa.
Proprio per tutti questi buoni motivi ARPEPE è stata invitata.
Che dire di più?
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sabato 29 settembre 2018

Marino Lanzini : una storia giovane nelle storie di una famiglia antica della Valtellina




La Valtellina, terra di viticoltura eroica, è stata inserita dalla rete internazionale Borghi d’Europa
nei eprcorsi di informazione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e dell’Anno del Patrimonio Culturale
Negli itinerari vagabondi dei giornalisti e dei comunicatori, è avvenuto l’incontro con l’azienda agricola di Marino Lanzini di Ponte in Valtellina,presso il ristorante Trippi di Montagna, ove si
è svolta una conferenza stampa a convivio per conoscere alcuni dei protagonisti della filiera agroalimentare locale.
“ Una storia- osserva Marino Lanzini- che ci racconta di una famiglia legata indissolubilmente alla terra. I miei antenati coltivavano frutta, ortaggi, seminativi e, non da ultima, la vite. Un bel giorno
il nonno mi donò un palazzo antico (originario del 1200) a Ponte in Valtellina, una delle ‘gemme’ del nostro territorio. Nacque così la mia cantina, che ha previlegiato il nebbiolo al 100%.”

Marino aveva nel frattempo completato gli studi di agraria, potendo così unire la cultura dei libri, all’esperienza in campo.
Gianluca, nume tutelare del Trippi, ha proposto,fra gli altri, un rosè (100% uve nebbiolo, senza uso di chiarificanti e acqua del fiume del paese).

Ma le sorprese non finiscono qui.
In tavola giungono delle gallette con i salumi della Macelleria Nobili.

Stiamo recuperando, nell’area dei seminativi, delle specie autoctone.
Nell’arco dell’anno, da circa tre ettari, produciamo il frumento fiorino di montagna, il mais ambrato, il grano saraceno. Anche questa è una ricerca
tutta ‘dentro’ la storia della nostra terra.”

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno invitato Marino
Lanzini a partecipare ai percorsi di informazione che attraverso le storie
dei protagonisti (talvolta silenziosi!) della filiera agroalimentare, racconteranno la Valtellina in presa diretta, per informare chi informa.


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venerdì 14 settembre 2018

Una visita gustosa al B&B Valtellina Mon Amour

Certamente la scoperta del B&B Valtellina Mon Amour a Piateda, è stata una sorpresa.
Anzitutto l'ambiente, dove si indovina subito il buon gusto e la visione solare della vita di Serena.
Ma ,oltre l'arredamento, la bella architettura, oltre gli aspetti 'materiali', riusciamo a cogliere la
passione, la voglia di fare le cose bene, la cultura dell'accoglienza nelle sue espressioni più vere.

E poi, le colazioni.
Ispirate ai prodotti e alle eccellenze della Valtellina, con una attenzione mai scontata
a tutto ciò che rende irripetibile un soggiorno in questa terra benedetta.
In giro si strombazza fin troppo sul km 0 : qui semplicemente, si fa e si propone.
Tutto quello che viene raccontato nel sito della Strada del Vino della Valtellina è semplicemente vero !

"Appena arrivati potete comodamente lasciare l’auto nel parcheggio privato e salire al piano mansardato per le scale dell'ingresso indipendente. Vi stupirete nel notare che dietro casa ci sono già i filari dei vigneti di Nebbiolo.

Le camere sono quattro, tutte matrimoniali e con il bagno privato. Ognuna è regolabile nella temperatura, sia in inverno che in estate. All'ingresso c'è una piccola reception con tanto materiale informativo (libri, guide, cartine) e Serena, con il suo sorriso e la sua gentilezza, vi farà sentire subito a vostro agio.
A sinistra c'è un'accogliente e luminosa sala colazioni, dove prendersi una pausa caffè e alla mattina farsi deliziare con prodotti locali, scelti in base alle stagione e ai produttori delle vicinanze, le torte fatte in casa e il succo di mela."

I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale Borghi d'Europa hanno inserito il B&B Valtellina Mon Amour nei percorsi d'informazione dell'Anno
Europeoo del Patrimonio Culturale.
Così va bene !
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Una visita gustosa a 'B & B Valtellina Mon Amour'

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