venerdì 3 dicembre 2021

VISITE GUSTOSE: L’ITALIA DEL GUSTO AL MERCATO DEI VINI FIVI 2021

 

 






Decima edizione entusiasmante a Piacenza

Milano, 30 Novembre 2021- Finalmente, dopo due anni di forzato oblio per il Covid, a Piacenza è tornato Il Mercato dei Vini della Fivi, giunto alla decima edizione, che si è rivelata davvero entusiasmante.

Questa decima edizione ha visto presenti ben 674 cantine italiane ed estere (c’erano infatti due aziende dei Vignerons Indìpendant francesi e delegazioni di vingaioli bulgari e sloveni) , pronte a far conoscere le loro etichette a una moltitudine di appassionati wine lovers ed operatori professionali giunti a Piacenza.

Va ricordato che per la Fivi è fondamentale promuovere e tutelare la figura, il lavoro, gli interessi e le esigenze tecnico-economiche del vignaiolo indipendente italiano, ovvero colui che segue attentamente tutte le pratiche in vigna e in cantina con passione, competenza e rispetto per il territorio.

L’Italia del Gusto si è recata al Mercato dei Vini Fivi per provare alcune etichette di diverse regioni italiane, scelte in base ai progetti d’informazione del 2022, che verteranno soprattutto sul tema della sostenibilità.

 

 

Per il Veneto sono stati provati due Glera rifermentati in bottiglia dell’Azienda Agricola Sergio Moro di Farra di Soligo (Tv) e di Ceotto Vini di Susegana (Tv), molto ruspanti e dalla beva generosa, mentre per il Collio Friulano due bianchi d’autore come la Malvasia e il Friulano di Fabjan Korsic di San Floriano del Collio (Go).

E ancora, per le Marche due ottimi Verdicchio dei Castelli di Jesi di Col di Corte nell’Anconetano, per la Toscana, direttamente dall’Isola d’Elba il particolare Viogner affinato in anfora e l’Ansonica dell’Azienda Agricola Arrighi, per la Lombardia il Riesling Renano e quello Italico di Dezza di Montecalvo Versiggia, in Oltrepò Pavese.

Tra le bollicine Metodo Classico, assolutamente da citare l’Altalanga Docg Pinot nero 100% de La Fusina di Dogliani (Cn), mentre per i rossi fermi sono stati assaggiati due diversi e raffinati Pinot Nero dell’Azienda Vitivinicola Tosi di Montescano (Oltrepò Pavese), poi il Cirò Doc da uva Gaglioppo dell’Azienda Cote di Franze di Cirò Marina (Crotone), molto intenso e caldo, ed infine i Nebbiolo Valtellina Superiore Docg de La Perla di Marco Triacca di Tresenda di Teglio (So), strutturati ed equilibrati.

Ognuna delle Cantine visitate durante la rassegna piacentina verrà inserita col proprio territorio nei Percorsi Internazionali della testata giornalistica Borghi d’Europa del 2022, proseguendo sula linea di promozione svolta dalla Fivi stessa.

In alto i calici!

 

mercoledì 20 ottobre 2021

EUROVINUM: REBORO, TERRITORIO E PASSIONE NELLA SPLENDIDA VALLE DEI LAGHI

 

 




Quarta edizione della rassegna promossa dall’Associazione dei Vignaioli Vino Santo Trentino

Milano, 19 ottobre 2021-La bellissima Valle dei Laghi è situata nella parte sud-occidentale del Trentino, tra Riva del Garda e Trento e si chiama così per la presenza di numerosi laghi (tra cui quello di Cavedine, quello di Toblino e quello di Santa Massenza) che rendono il panorama davvero magnifico.

Un aspetto importante di questa zona è sicuramente il clima, influenzato  dalla presenza costante di un vento chiamato “La Ora del Garda”, che percorre la valle a partire dal Lago di Garda e soffia dalla tarda mattinata sino a tutto il pomeriggio, che fa sì che gli inverni non sono mai troppo rigidi e le estati troppo torride: l’ideale per la produzione vitivinicola di qualità.

La Valle dei Laghi si distingue infatti per la presenza di sei ottime aziende agricole produttrici del celebre Vino Santo Trentino Doc da uva Nosiola, passito molto fine e pregiato grazie anche all’azione della Muffa Nobile Botrytis Cinerea.

Le sei aziende agricole (Pravis, Gino Pedrotti, Pisoni, Maxentia, Francesco Poli e Giovanni Poli) lavorano con passione e competenza in totale sinergia: sono infatti riunite dagli anni Settanta nell’Associazione dei Vignaioli del Vino Santo Trentino.

L’Associazione promuove da qualche anno l’Uva Rebo (incrocio realizzato nel 1948 tra le uve a bacca rossa Merlot e Teroldego), che usando la tecnica dell’appassimento diventa Reboro, un passito secco solitamente di colore rosso rubino con riflessi granati, con note di mora e mirtillo e una bella balsamicità e al palato molto rotondo ed equilibrato, che si posa bene con piatti importanti a base di carne rossa.

Borghi d’Europa ha partecipato con grande piacere alla quarta edizione di “Reboro,territorio e passione” (nome davvero indovinato) il 15 ottobre c.m. , rassegna volta a coinvolgere e mettere a confronto operatori e altri vignaioli che producono vini con la tecnica dell’appassimento: per questa quarta edizione il gemellaggio ha visto come ospite la Valpolicella, col grande Amarone.

Un momento molto importante per i vignaioli della Valle dei Laghi e anche molto concettuale: prima da Pisoni a Pergolese si è tenuto il convegno “TRENTINO E VENETO, TECNICHE E TERRITORI A CONFRONTO”, con accento sulle uve rosse, l’appassimento e il cambiamento climatico e poi da Francesco Poli a Santa Massenza l’ottima masterclass  “Dal Rebo al Reboro all’Amarone”, con 12 vini, sei dei produttori della Valle dei Laghi e sei della Valpolicella, guidata dalla preparatissima enologa e comunicatrice del vino Sissi Baratella.

Il Reboro, grazie all’esperienza maturata con produzione del Vino Santo, è molto rappresentativo della zona locale, dove naturalmente anche il vento Ora del Garda fa la sua parte: dopo un appassimento di circa 60 giorni e una lunga permanenza a contatto con le bucce, affina in legno per circa 3 anni più un ulteriore anno di riposo in bottiglia!

Borghi d’Europa apprezza molto il lavoro svolto in sinergia dalle sei cantine dell’Associazione del Vino Santo Trentino e continuerà a comunicarne le etichette e il terroir nei propri progetti d’informazione del circuito Eurovinum, dedicato ai paesaggi della vite e del vino.

Evviva!

martedì 12 ottobre 2021

VINO E DINTORNI: LA PRESENTAZIONE DELLA GUIDA DOCTORWINE 2022 E I PRIMI EVENTI DELLA MILANO WINE WEEK

 









Borghi d’Europa ha seguito alcuni appuntamenti di livello a Milano

Milano, 12 Ottobre 2021-Per la città di Milano e l’intero compartimento vitivinicolo del Belpaese l’inizio di ottobre è stato davvero scoppiettante, grazie a un incredibile numero di appuntamenti tematici targati Milano Wine Week 2021 e alla presentazione della Guida 2022 di Doctorwine all’Hotel Principe di Savoia.

Borghi d’Europa ha seguito alcuni di questi eventi dedicati al mondo del vino, traendone ottime indicazioni per i propri progetti d’informazione, specialmente quelli europei, che vedono e vedranno la sostenibilità come elemento cardine.

Per quanto riguarda la Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2022, firmata dal Doctorwine Daniele Cernilli, Borghi d’Europa ha partecipato a due masterclass focalizzate sulle bollicine italiane, entrambe condotte dalla brillante Sissi Baratella, dove sono stati particolarmente apprezzati lo Spumante Arvange Pas Dosè della Cantina Valtidone dei Colli Piacentini e il Franciacorta Satèn 2017 di Barone Pizzini di Provaglio d’Iseo (Bs).

 

Da segnalare anche un approfondimento territoriale sull’uva autoctona Erbamat, poco conosciuta e usata per grandi Spumanti Metodo Classico da poche cantine franciacortine, tra cui proprio Barone Pizzini, ed infine le  etichette dell’Antica Masseria Jorche di Torricella (Ta), che sanno di Puglia in tutto e per tutto.

Per la quarta edizione della Milano Wine week, tra le centinaia di eventi e masterclass in programma, (con collegamenti in 11 città e 7 Paesi fondamentali  per il mercato enologico come  USA, Canada, UK, Russia, Cina, Giappone e Hong Kong!), la Redazione di Borghi d’Europa ha scelto di presenziare a 2 interessanti masterclass: una sul Pecorino d’Abruzzo (a cura del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo) e una su alcune etichette particolari dell’Azienda Agricola Monte Zovo di Caprino Veronese (Vr).

Nota a parte la merita la Wine Business City, svoltasi nella grande location dello Spazio Megawatt Court, dove operatori, stampa, produttori ed export manager si sono potuti incontrare in presenza per utili confronti sull’intero comparto.

Un evento di estrema importanza la Wine Business City dunque, dove sono stati apprezzati i gioielli bianchi del Collio di Fabjan Korsic, poi i vini Abruzzesi della Tenuta Secolo IX di Castiglione a Casauria (Pe) ,quelli marchigiani della Società Agricola Forestale Filodivino di San Marcello (An) e i i rossi di Brunello (uva Sangiovese al 100%) di San Guglielmo, piccola e bella realtà di Montalcino (Si).

Eventi in presenza (cosa che fa la differenza rispetto a quelli digital), grandi vini e territori da raccontare: così va bene!

mercoledì 6 ottobre 2021

I Vini Valsangiacomo a Mendrisio (Canton Ticino.CH)

 Famiglia Valsangiacomo

Inizio Attività 1831
Vitivinicultura Tradizionale
Ettari 14
Bottiglie prodotte 160.000
info@valswine.ch
www.valswine.ch

Valsangiacomo

Mendrisio - Svizzera

Nata nel 1831 con l'attività di importazione e di commercio di vino a Chiasso, nei primi del '900 per la passione dei titolari, comincia a vinificare qualche partita di uva autoctona. negli anni 50, Cesare Valsangiacomo, tra i primi enologi formati in Svizzera, acquista alcune proprietà nel Sud del Canton Ticino e mette a dimora le prime vigne. Diventa ben presto un pioniere e un punto di riferimento per la produzione di vini alta di qualità. Uberto Valsangiacomo, ingegnere agronomo, sesta generazione della famiglia, segue oggi la conduzione dell'azienda che ha trasferito nelle cantine di Mendrisio ai piedi del Monte Generoso. Cantine naturali scavate nella roccia, vigneti terrazzati su terreni argillo-calcarei e morenici, sono il perfetto equilibrio per un merlot, perfetta icona del Ticino.



mercoledì 29 settembre 2021

L'azienda agricola Blazic propone la ribolla gialla e il friulano a Milano

 


Borghi d'Europa sviluppa un Percorso Internazionale dedicato alle Terre del Vino :Eurovinum.

I giornalisti e i comunicatori nel loro viaggio del gusto, hanno toccato anche il Collio friulano,

alla ricerca di aziende e vignaioli di pregio.

 

Fra queste l'azienda agricola Blazic,in località Zegla in quel di Cormons.

Michele (che è anche Presidente della Enoteca di Cormons), ha scelto la ribolla gialla e il

friulano per le degustazioni che si tengono a Milano,presso l'Osteria la Stazione l'Originale

di Gunnar Cautero.

 

“La Ribolla Gialla può essere definita come un vino dalle caratteristiche equilibrate e complesse ma allo stesso tempo semplice ed elegante- osserva Michele.”

Il colore è giallo paglierino tenue con riflessi dorati.

 

Profumo elegante, fruttato e delicato, con note di fiori bianchi e gialli.

In bocca risulta vellutato, con buona struttura, esaltata dalla tipicità acida di questo vino, retrogusto lungo e persistente con evidenti sentori floreali. Sviluppa normalmente 13,00° alcolici.

 

“Il Friulano, fino a poco tempo fa chiamato Tocai Friulano è per eccellenza il vino più tradizionale della nostra regione, si presenta in maniera molto strutturata con un’armonica complessità fruttata dal caratteristico retrogusto di mandorla amara- continua a raccontare Michele.”

Il colore è giallo dorato.

Al naso si presenta ampio e gradevole con forti caratteristiche varietali, sentori di mandorla, salvia e pepe bianco.

In bocca risulta essere un vino molto strutturato dal buon supporto alcolico, con buona acidità ed armonica complessità fruttata e speziata. Sviluppa normalmente 13,50° alcolici.

 




 

Le Storie

Siamo a meno di un tiro di schioppo dal confine sloveno.

Guardiamo con stupore le etichette dei vini di casa Blazic : suggeriscono vivacità, vitalità,

voglia di vivere.

“ La nostra famiglia – racconta Michele -, risiede a Zegla, nel cuore dei colli cormonesi, fin dal 1923. “

Franco, Cinzia e Michele coltivano l’armonia tra una viticoltura tradizionale, che custodisce con sapienza passione vitigni autoctoni e cloni antichi, e una gestione agronomica più moderna.

Il colloquio procede speditamente : Michele rivela subito passione e competenza.

“ Coltiviamo la terra con attenzione e rispetto dell’ambiente. Per noi questi non sono degli

slogan promozionali, ma un autentico messaggio di vita. Il vigneto è un ecosistema

complesso dove piante, animali e insetti vivono in equilibrio. L’uomo che impianta e si prende

cura di un vigneto, può farlo solo rispettando la vita che contiene”.

I vitigni di famiglia regalano ogni anno soddisfazioni e novità, come il ZEGLA, Crù di Zegla e il

PINOT BIANCO, due selezioni che si affiancano ai già conosciuti ed apprezzati : Friulano,

Sauvignon,Ribolla Gialla,Malvasia, Chardonnay,Pinot Grigio e Merlot.

Sorseggiamo placidamente il Friulano : il vino più tradizionale del Friuli offre tutta la sua complessità strutturata, con un retrogusto di mandorla amara che lo rendono unico.

“ Anche gli interventi in cantina seguono la filosofia che permea il nostro operare.

Le nuove tecniche e attrezzature rispettano la natura e garantiscono una produzione

ricca di aromi e profumi, capace di svelare nei vini della famiglia Blazic tutta la magia

delle belle vigne di Zegla e delle Via delle Vigne Alte.”

Ci alziamo, per proseguire il nostro cammino.

Mai come oggi, il ‘camminare la terra’ di veronelliana memoria, ci è sembrato azzeccato, proprio qui, dai Blazic!

 

domenica 22 agosto 2021

Verso l'Europa delle scienze e della cultura a Milano : i vini dell'azienda agricola Alessio Komjanc e figli

 


Verso l'Europa della cultura e delle scienze a Milano. Antonella Pianca, scrittrice fotografa e degustatrrice Ais, ha visitato l'azienda agricola Komjanc Alessio e figli di San Floriano del Collio,per scegliere i vini da proporre con Borghi d'Europa a Milano.






sabato 17 luglio 2021

Il progetto COLLIO Doc Vino da uve autoctone presentato a Milano da Borghi d'Europa

 

Presso l'Osteria la Stazione l'Originale di Milano, si è svolto l'incontro di informazione per il progetto L'Europa delle scienze e della cultura, proposto dalla rete Borghi d'Europa. Nell'occasione sul tema de 'Il Friuli Venezia Giulia a Milano' è stato raccontato il progetto COLLIO Doc Vino da uve autoctone.

4 le aziende che hanno lanciato il progetto: Alessandro Dal Zovo, dg della Cantina, Kristian Keber dell'azienda Edi Keber, Andrea Drius di Terre del Faet e Fabijan Muzic dell'azienda Muzic di San Floriano del Collio. Il giornalista Alessio Dalla Barba ha aperto la mattinata con una introduzione storica sul Collio Bianco o Colliano, che era da sempre l’uvaggio del Collio fatto con Ribolla gialla in quantità maggiore e poi altre uve autoctone. Dopo la Grande Guerra fu dato maggior spazio alla Malvasia istriana e al Tocai friulano, che divennero gli altri due componenti del Bianco del Collio, assieme alla Ribolla gialla. Queste erano infatti le varietà previste nel disciplinare del Collio approvato nel 1968. Le percentuali per fare il Collio Bianco sono state cambiate a inizio Anni '90, mantenendo le 3 varietà - Ribolla gialla, Malvasia istriana e Tocai friulano – ma permettendo a tutte di essere fra 15 e il 55%. Alcuni anni dopo c’è stata la modifica che permette tutt’ora di utilizzare a piacimento varietà e percentuali: più spazio alla creatività dei produttori, ma meno riconoscibilità. Perciò i quattro vignaioli Keber, Muzic, Drius e la Cantina Produttori hanno deciso di uscire con il "Collio Doc Vino da uve autoctone": con l’utilizzo della bottiglia Collio Collio, l’uscita del vino dopo almeno 18 mesi dalla vendemmia, la presenza delle 3 varietà - Ribolla gialla, Malvasia (istriana) e (Tocai) Friulano – con prevalenza del Friulano, la possibilità di affinamento in legno ed altre regole di autodisciplina. Ognuno ha presentato il proprio Collio Vino da uve autoctone, tutti annata 2019, con altre annotazioni storiche riferite a quando nel 1922 al Re e alla Regina ospiti a Gorizia, in abbinamento alla “tazza di brodo reale” fu servito l'uvaggio “Vino bianco del Collio” e allo scrittore Francesco Babudri che, nel 1931, parla del “vino bianco del Collio” che a Trieste si abbinava alle trippe, dopo la mezzanotte alla fine del digiuno natalizio. L'obiettivo del progetto, che è aperto ad altri produttori, è di legare il Collio bianco al territorio, grazie alle varietà indigene e all'eleganza del vino, che esce 2 anni dopo la vendemmia.



sabato 10 luglio 2021

Degustazioni Dop tra i sentieri più nascosti delle terre del Primitivo di Manduria

 L'inserimento dell'iniziativa nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio Iai-Iniziativa Adriatico Jonica)
































Venerdì, 23 Luglio, 2021 - 09:30

A piedi lungo i sentieri tra le bellezze storiche, naturalistiche e soprattutto vitivinicole, per scoprire i luoghi più belli della Puglia. Arriva in estate, la terza edizione Tra le torri del Primitivo di Manduria, l’evento con il quale il Consorzio di Tutela invita appassionati di vino a partecipare ai percorsi esclusivi con degustazioni in programma da fine luglio a settembre.

Quattro esperienze che  permetteranno di scoprire anche i monumenti più nascosti e i sentieri naturalistici meno battuti. E poi frantoi, escursioni in barca, musei e chiese rupestri. L’occasione è quella giusta, la pandemia ha cambiato definitivamente il paradigma del viaggio che già era in fase di trasformazione. Si torna a viaggiare a piedi, come pellegrini o antichi viandanti: è tempo di cammini.

“Un segnale di normalità, nel rispetto delle regole precauzionali, è quello che il Consorzio di Tutela vuole dare alla comunità. - commenta il presidente Mauro di Maggio - Bisogna ritornare a vivere esperienze di prossimità fatte di cibo e  natura e le nostre aree rurali hanno una marcia in più: luoghi di grande fascino come vigneti e mare senza dimenticare il vino e il  buon cibo. Come Consorzio saremo ancora più vicini alle cantine per un'accoglienza green ed ecosostenibile.”

 

Un’occasione per concedersi una pausa a contatto con la natura scoprendo tradizioni enogastronomiche ed attrazioni culturali che garantiscono vere e proprie chicche da scoprire a piedi. L’iniziativa si svolgerà in piena sicurezza, con attività adeguate alle disposizioni per il contrasto al Covid19. Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti ad un massimo di 50 partecipanti, quindi è necessario prenotarsi tramite email all’indirizzo
(comunicazione@consorziotutelaprimitivo.com). 

Ogni singolo partecipante  avrà diritto ad una sola prenotazione per una delle 4 tappe previste per un massino di 4 prenotazioni. Le peculiarità culturali e archeologiche di ogni appuntamento verranno raccontate da una guida e, alla fine di ogni percorso, l’evento sarà arricchito da una degustazione offerta dalle aziende del Consorzio di Tutela. Infine, ai partecipanti sarà consegnato un kit di prodotti tipici in sacchetti bio, a cura di Slow Food Puglia. 

Con l’accoglienza green ed ecosostenibile e la possibilità di scoprire località di grande fascino tra le distese di vigneti e mare ecco la possibilità di conoscere la Puglia con un approccio diverso.

 

Tra le Torri del Primitivo di Manduria quest’anno si avvale del patrocinio dell’Assessorato Risorse Agroalimentari della Regione Puglia. 

 

DATE: 

23 luglio: Saline Monaci e Torre Colimena (Manduria, Taranto);

6 agosto: Museo dell’olio e del vino e centro storico (Sava, Taranto);

27 agosto: Chiesa rupestre e visita ai vigneti (San Marzano di San Giuseppe, Taranto );

3 settembre: Frantoio ipogeo e centro storico (Torre Santa Susanna, Brindisi)