venerdì 30 novembre 2018

Le Vie del Gusto a Pramaggiore : i vini dell’azienda agricola Grispan in Borghi d’Europa


La rete internazionale Borghi d’Europa ha inserito il Veneto Orientale nel percorso
d’informazione dell’Anno del Patrimonio Culturale Europeo e dell’Anno del Cibo Italiano.
Uno degli itinerari sviluppati dalla rete riguarda il mondo del Vino, con il Percorso
Internazionale Eurovinum,Il Paesaggio della vite e del vino.
In questo viaggio i giornalisti e i comunicatori hanno incontrato l’azienda agricola
Grispan a Belfiore (Pramaggiore), dopo aver degustato al ristorante pizzeria Filippi
un ottimo cabernet franc.
“ La nostra famiglia – ci racconta Massimiliano-, produce vini dai propri vigneti,
da tre generazioni. Vini bianchi, rossi, rosati, Prosecco... ne abbiamo per tutti i gusti!”.
Il segreto di questi vini stà nel lavoro tenace, competente nel vigneto.
Siamo invasi da vini senza personalità, frutto di alchimie di cantina e che non ricordano
per nulla il terroir d’origine.
Gino Veronelli, il grande giornalista enogastronomo, sorseggiando le odierne schifezze
certamente sarebbe andato oltre alla sua proverbiale affermazione : “… ha ampi margini di
miglioramento!”
Assaggiate pure i vini di casa Grispan ( cabernet, merlot,cabernet franc..) o i bianchi
(chardonnay,pinot grigio,il prosecco dalla buona struttura…), resterete colpiti dalla
loro piacevolezza e dal loro buon gusto.
Proprio per questi motivi, i giornalisti e i comunicatori della rete Borghi d’Europa hanno
invitato la famiglia a partecipare alle iniziative di Borghi d’Europa, poiché rappresenta
un esempio autorevole nella ‘filiera corta’ agroalimentare del Veneto Orientale.

sabato 24 novembre 2018

Osteria da Ninetta in Borghi d’Europa



La rete internazionale Borghi d’Europa ha inserito il Veneto Orientale
nel percorso d’informazione dell’Anno del Patrimonio Culturale Europeo e
dell’Anno del Cibo Italiano.
La costruzione e la comunicazione de Le Vie del Gusto è uno dei principali
itinerari che i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa stanno sviluppando.
Così ad Annone Veneto una tappa all’Osteria Ninetta ha svelato ai giornalisti
e ai comunicatori di Borghi d’Europa una realtà sorprendente.
Ambiente vintage, con numerosi inserimenti di oggetti che sono i ‘segni’ di
altri tempi,in un contesto allegro, solare, commentato da una colonna musicale
anni ‘70 e ‘80.
Ferdinando,il grande capo, viene da una solida esperienza come cuoco
ed ha voluto, per la sua avventura imprenditoriale, misurarsi con una scommessa
chiara : cucina che si ispira alla tradizione,alla stagionalità, con quel pizzico di creatività
e di personalizzazione che di certo non guastano.
E’ difficile,oggi, incontrare dei personaggi dotati di carisma e di determinazione.
Ancor più nel mondo della ristorazione, ove tra improvvisati e tromboni di regime,ù
annegano troppo spesso le speranze del buon cibo.Che è e resta un’arte.
Alla Ninetta ci siamo.
“Osteria Da Ninetta è un tuffo nel passato, pranzi e cene di carne e pesce immersi
nell’atmosfera degli anni 60/70 italiani. Puoi scegliere fra la cucina di tradizione
veneta e piatti contemporanei. Inoltre puoi goderti i nostri aperitivi alternativi con
tutti i prodotti della nostra terra. Ninetta a te speta! Spritz e prosecco con patatine
del sacchetto ?Anca NO! In cicchetteria aperitivo come nei bacari veneziani, sarde
fritte, polpette di carne come le faceva la nonna, di ricotta nostrana, baccalà mantecato,
nervetti, melanzane panate …. sono solo un esempio …Pesce fresco, nulla di congelato,
capesante, cappelunghe, canestrelli, sarde, folpi, pevarasse e molto altro … arriva tutto
dal nostro mare! "
Per tutti questi buoni motivi i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno
invitato l’Osteria a partecipare alle iniziative del progetto europeo.
Va bene così!
Partner d’informazione del
progetto europeo :
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venerdì 23 novembre 2018

Le Valli del Natisone all'Osteria della Stazione l'Originale,a Milano


La rete internazionale Borghi d'Europa presenta a Milano,Vetrina del Gusto le iniziative di
informazione che nel 2018 (Anno Europeo del Patrimonio Culturale) e nel 2019 (Anno Europeo
del Turismo Lento), toccano due terre di confine : le Valli del Natisone in Friuli Venezia Giulia
( Caporetto e dintorni in Slovenia) e la Valtellina ( Valposchiavo in Canton Grigioni,Svizzera).
L'incontro si tiene alla Osteria della Stazione l'Originale di Milano ; "dalla sua posizione privilegiata, l’Osteria fa l’occhiolino ai treni che corrono via veloci dai binari della Stazione Centrale e, come un sala d’attesa ferroviaria d’altri tempi, regala ai suoi ospiti un ambiente accogliente e caldo che invita a una lunga sosta, per lasciarsi andare al piacere del palato e delle chiacchiere."

Dalle Valli del Natisone l'Istituto di cultura slovena racconterà un territorio ricco di fascino e
occasioni enogastronomiche, in un autentico tempio della cultura e della cucina friulana.
L'incontro 'racconterà' anche il piano di comunicazione che riguarda le Valli del Natisone e
la Valtellina nel 2019.
L'iniziativa si svolge grazie al partenariato di informazione di una azienda friulana il Centro Dolce Friuli e del suo brand Tissi,Assaggio a Nordest.
"Tissi è un brand interno di Centro Dolce che esiste da diversi anni -osserva Saba Tisiot,CEO dell'Azienda-, nel 2018 abbiamo deciso di puntarci molto di più. Siamo convinti che sia la strada giusta. I consumatori sono sempre più attenti, prediligono prodotti bio, a km 0, senza glutine, anche se a volte questo tipo di scelte di qualità, richiede spendere qualche centesimo in più. Nel futuro, questo modo di fare impresa, verrà ulteriormente evidenziato e certificato, grazie alla creazione di uno stabilimento di produzione interno, a marchio Tissi, che riguarderà solo prodotti legati alle tradizioni del nostro territorio, a km 0."

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sabato 10 novembre 2018

RENATO BARILLI La “Ripetizione differente” e il postmoderno Introduce Franco Marrocco Conferenza giovedì 15 novembre, ore 18


In occasione della mostra “RENATO BARILLI. Visti da vicino”
apertura al pubblico  8 - 28 novembre 2018
sede Museo della Permanente, via Filippo Turati 34, Milano
orari da lunedì alla domenica, 9.30-20.00
ingresso libero
             
In occasione della mostra “Renato Barilli. Visti da vicino”, giovedì 15 novembre 2018, alle ore 18, Renato Barilli tiene la conferenza dal titolo La“Ripetizione differente” e il postmoderno. Introduce Franco Marrocco. Conferenza illustrata con proiezione di immagini

   Di recente mi sono trovato a presentare due “remake” ( o “re-enactments”, come si preferisce dire ora) di due mostre da me curate, del tutto rispondenti alla impostazione bipolare del mio insegnamento, quasi corrispondenti a quelle che Hegel avrebbe definito come “tesi”, subito seguita da una “antitesi”. Nel 1972 ero stato chiamato da Francesco Arcangeli a fiancheggiarlo nella cura della mostra “Opera o comportamento”, intesa come partecipazione italiana alla Biennale di Venezia di quell’anno, dove mi era stato possibile dare una breve dimostrazione di quanto allora poteva passare sotto l’etichetta generica di “comportamento”, attraverso le sale riservate a cinque artisti italiani, tra i migliori protagonisti dello “spirito del ‘68”, con relativa dichiarazione di “morte dell’arte”, a favore di installazioni, interventi ambientali, concettuali, comportamentali.  Ma pochi anni dopo si riaffacciava la controparte, ovvero un fare macchina indietro, fino a recuperare taluni aspetti del museo. Era il ricorso alla “citazione”, uno dei cardini del clima che veniva anche riportato al cosiddetto postmoderno. Lo Studio Marconi, qui a Milano, mi permise di esemplificare questa tendenza attraverso, anche in questo caso, alcuni personaggi, tra cui spiccava la presenza di Giulio Paolini, quasi nelle vesti di un rinnovato Canova, o di un De Chirico anche lui intento a ripassare le tappe di altre stagioni. E già facevano capolino alcuni dei nomi nuovi che avrebbero riempito di sé quegli stessi anni ’70 e oltre, rappresentati soprattutto da Luigi Ontani e Salvo. Giorgio Marconi, poi alla testa di una Fondazione, mi ha consentito di ripresentare pochi anni fa questo secondo corno del dilemma, mentre Fabio Cavallucci, fino all’anno scorso direttore del Centro Pecci di Prato, a sua volta mi ha consentito di ricordare l’evento precedente. Siccome la mostra ora in atto proprio in questi spazi attesta un mio ritorno alla pittura, è giusto che la rievocazione qui condotta sia rivolta a questa sorta di “contraccolpo”, o di movimento al rientro nel pendolo dell’arte.
Renato Barilli

Borghi d'Europa nel Veneto Orientale / 1

Borghi d'Europa a Belfiore : Ristorante Pizzeria Filippi 1936


La rete internazionale Borghi d’Europa ha inserito il Veneto Orientale
nel percorso d’informazione dell’Anno del Patrimonio Culturale Europeo e dell’Anno
del Cibo Italiano.
La costruzione e la comunicazione de Le Vie del Gusto è uno dei principali
itinerari che i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa stanno sviluppando.
Così a Belfiore (Pramaggiore) una tappa al Ristorante Pizzeria Filippi ha consolidato
antiche frequentazioni e riconosciuto l’impegno di una famiglia impegnata nell’arte
della buona accoglienza fin dal 1936.
L’antica osteria sorgeva dall’altra parte della strada ed era per davvero un luogo di
incontro,un punto di riferimento per la gente del posto e per i viaggiatori.
“In fondo, non esiste una buona cucina o una cattiva...quello che esiste e importa
davvero è quello che più ci piace. Quello che ci accomuna tutti, oltre alla necessità
di nutrirci per vivere, è il piacere di gustare un buon cibo, meglio se in compagnia.
La convivialità del pasto è un piacere universale: quando si pranza o si cena insieme
alle persone care anche il cibo più semplice diventa speciale. Attraverso la cucina si
può esprimere creatività, buon gusto e il piacere di condividere quello che si ama fare
con gli altri. Raramente un vero cuoco cucina solo per se! “
Parole sante.
Sia che si tratti di cucina di carne o di cucina di pesce.
Poi la pizza.
“Il segreto della pizza è l’acqua. – Il segreto della pizza è il pomodoro. – Il segreto della
pizza è la farina. – Il segreto della pizza è l’impasto. – Il segreto della pizza è il forno a
legna. – Il segreto della pizza è un segreto.”
Non resta che provarla!
Per tutti questi buoni motivi i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno
invitato il ristorante pizzeria Filippi 1936 a partecipare alle iniziative del progetto
europeo.
E il perché non è un segreto!
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