venerdì 20 novembre 2020

Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del Vino

 


Percorso Internazionale

Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del Vino


L’itinerario intende scoprire i contenuti storici e culturali che si ‘nascondono’ dietro la

produzione del vino.


Croazia : il Moscato di Momiano (Buje) ;

Slovenia : i vini di Brda (Collio)

Austria : I vini della Stiria ;

San Marino : I vini di San Marino;

Canton Ticino (Svizzera) : I vini del Canton Ticino ;


Emilia Romagna : il Burson di Romagna

Friuli Venezia Giulia : I vini dei Colli Orientali e il Collio;

Lombardia : la Valtellina e l’Oltrepo’ Pavese;

Veneto : Le colline del Prosecco, I vini della Piave, I vini di Pramaggiore

Piemonte : I vini delle Langhe

Marche : i vini delle Marche

Abruzzo : i vini dell'Abruzzo

Molise: I vini del Molise

Puglia : I vini della Puglia

Basilicata : i Vini della Basilicata

Calabria : I vini della Calabria



Le comunità verranno coinvolte con un 'format' che prevede la realizzazione di trasmissioni multimediali (sky,La9Italia,web) ; la realizzazione e pubblicazione di servizi informativi online ( Blog Azzurro,Network europeo di oltre 150 giornali e blog d’informazione), con interviste ai protagonisti della filiera agroalimentare e turistica del Vs. territorio; la realizzazione di rassegne stampa locali, regionali e nazionali ( con l’invito a partecipare a giornalisti e comunicatori della stampa locale,regionale e nazionale ); la realizzazione sul tema delle Azioni di materiali didattici da donare alle comunità scolastiche ( Viaggio dentro la Vita).



https://specialeitaliadelgusto.blogspot.com/2020/11/i-vini-col-fondo-di-borghi-deuropa-alla.html



martedì 17 novembre 2020

LA VIA DI SAN MARTINO PASSA ANCHE DALL’AZIENDA KOMJANC

 


 



Nella tradizione rurale l'11 Novembre rappresenta il termine dell'annata agraria, l'inizio del tempo di riposo della terra, tempo di consuntivi , tempo di ringraziamenti e quindi di convivialità.


In origine la festa si riallacciava al Samain celtico, per i celti infatti l'anno iniziava il 1 Novembre ed i festeggiamenti per il capodanno duravano circa dieci giorni, fino a s. Martino appunto.


Su s. Martino si raccontano molte leggende, comunque è certo che sia nato in Pannonia nel 316, figlio di un ufficiale dell'esercito dell'impero Romano. Il suo nome deriva proprio da Marte. Gli attributi del Santo sono il mantello, risalente alla leggenda secondo cui Martino a cavallo incontra un povero seminudo alle porte di Amiens ed egli, impietositosi, taglia a metà il suo mantello con la spada e lo dona al mendicante. Fa freddo, pioggia e vento ma a poco a poco il tempo migliora e diventa quasi tiepido. Poi Martino sogna che il povero mendicante era Gesù il quale diceva agli angeli "Martino, non ancora battezzato, mi ha vestito". Il periodo di tepore che si verifica puntualmente intorno all'11 novembre viene definito estate di s. Martino. Un altro attributo del santo è l'oca; si ricorda che quando Martino venne nominato vescovo, non volendo accettare l'incarico per umiltà, si nascose in una stalla in cui c'erano anche le oche, le quali iniziarono a starnazzare così forte, rivelando il nascondiglio.


S. Martino è ancora oggi un'occasione di festa nell'Europa Centrale. Noi ci consideriamo Mitteleuropei, teniamo in considerazione le nostre radici , le nostre lingue e la nostra cultura. Nei territori, che fino a cento anni fa appartenevano all'impero Austro-ungarico, la festa di S. Martino è ancora molto sentita, soprattutto nelle aziende vitivinicole. Infatti S. Martino è patrono dei viticoltori oltre che dei viaggiatori, degli osti, dei vendemmiatori. Il proverbio "A San Martino ogni mosto diventa vino" diventa così occasione di festa. Sia nella vicina Slovenia sia in certe regioni vinicole dell'Austria, come il Burgenland, si benedice il vino nuovo o addirittura si celebra "il battesimo" del vino con tanto di padrino (siamo andati alla ricerca e abbiamo trovato un benedizioniere in lingua slovena che contiene questo rituale).


La nostra azienda, Alessio Komjanc e figli, situata a S. Floriano del Collio (Gorizia) sul confine più orientale d'Italia, una decina di anni fa ha ripreso con entusiasmo la festa di S. Martino, conferendole negli ultimi anni una declinazione culturale. Di anno in anno è diventata quindi occasione per raccontare gli aneddoti su s. Martino, occasione di presentazione dei vini aziendali, occasione per ringraziare Chi ci dona la possibilità di lavorare e di raccogliere i frutti in una terra tanto vocata come il Collio ed occasione di approfondimento delle tematiche più svariate ma che abbiano un denominatore comune con il nostro territorio. L'edizione 2019 di S. Martino ha ospitato la conferenza su "Il vino e la Bibbia" a cura di Luciano Larivera. Invece il programma dell’appuntamento 2020 non lo sveliamo perchè, a causa delle restrizioni Covid, è stato soltanto posticipato alla primavera 2021 quando il clima mite ci consentirà lo svolgimento all'aperto e al quale Vi invitiamo e Vi aspettiamo!


Raffaella Nardini Komjanc







martedì 10 novembre 2020

Il Moscato di Momiano : il brand più rinomato del Buiese

 


Il Moscato di Momiano è forse il brand più rinomato del Buiese. La particolare varietà del moscato bianco, qui dai tempi antichi, regala un vino dolce che assicura un vero piacere al palato degli amanti del vino.

È apprezzato anche fuori dall’Istria – viene riportato che nel 1935 alla fiera del vino a Bruxelles vinse la medaglia d’oro, veniva servito anche alle corti dell'Imperatore Francesco Giuseppe a Vienna e del Re Emanuele III a Roma.

L’autoctona varietà di vite istriana

Il Moscato di Momiano è secco e dolce, di un intenso colore giallo. Dicono che abbia l’odore dei garofani selvatici, della rosa e della salvia; il suo impero s'è creato per centinaia d'anni sui colli attorno a Momiano, luogo pittoresco nell’entroterra di Buie.

Si crede che il moscato bianco sia stato portato in questi luoghi dai contadini della regione italiana del Friuli attorno al 1200. Attraverso i secoli è cresciuto sui colli circostanti e grazie alla particolarità del clima e del suolo si è trasformato in una varietà particolare, il Moscato di Momiano. Cresce in zone delimitate, in particolare lungo il tratto tra il monte Oskorus e San Giovanni presso Merischie.

Molti conoscitori di vini istriani metteranno al primo posto proprio il moscato di Momiano. Si abbina bene con i dolci come pure con ogni cibo raffinato. Presenta un aroma gradevole e un gusto intenso che rimane in bocca a lungo. Il miglior modo per gustarlo è freddo attorno ai 12°C, quando si sprigionano intensamente le sue piacevoli e nobili proprietà.

https://www.coloursofistria.com/it/gastronomia/vino/moscato-di-momiano-laperla-istriana-dei-vini




domenica 8 novembre 2020

Momiano (Buje) : la festa di San Martino e del vino moscato

 



Borghi d'Europa , grazie alla fattiva collaborazione con l'Ente Turistico della Città di Buje, aveva avviato un programma di conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale ed enogastronomico di Momiano.

Ogni anno nel mese di novembre quando nascono i succhi dolci del vino novello, Momiano celebra il suo patrono, S. Martino. Nella tradizione europea questo santo cattolico è ritenuto il patrono dei vinai e viticoltori e in occasione della sua festa, in numerosi paesi si battezza il vino novello.

Gli interventi di giornalisti e comunicatori aveva portato alla nascita di una Tavola Internazionale del Vino Moscato, che ha proposto negli anni ( nella ricorrenza di San Martino), vini di altre regioni europee.


Nel novembre del 2015, in occasione delle festività di San Martino, la rete dei borghi europei del gusto e l'Ente Turistico della Città di Buje fondavano a Momiano, la Tavola Internazionale del Vino Moscato.La Tavola si prefiggeva l'obiettivo di mettere in rete borghi e territori che sono segnati dalla storia e dalle storie del Vino Moscato, senza preclusione di cultura razza e religione .

Nella prima settimana della iniziativa Borghi d'Europa in Borgo Malanotte, fu presentato il moscato di Momiano della Cantina Frankovic.

Il Moscato di Momiano è forse il brand più rinomato del Buiese. La particolare varietà del moscato bianco, qui dai tempi antichi, regala un vino dolce che assicura un vero piacere al palato degli amanti del vino. È apprezzato anche fuori dall’Istria – viene riportato che nel 1935 alla fiera del vino a Bruxelles vinse la medaglia d’oro, veniva servito anche alle corti dell'Imperatore Francesco Giuseppe a Vienna e del Re Emanuele III a Roma.

Il Moscato di Momiano è secco e dolce, di un intenso colore giallo. Dicono che abbia l’odore dei garofani selvatici, della rosa e della salvia; il suo impero s'è creato per centinaia d'anni sui colli attorno a Momiano, luogo pittoresco nell’entroterra di Buie.

Si crede che il moscato bianco sia stato portato in questi luoghi dai contadini della regione italiana del Friuli attorno al 1200. Attraverso i secoli è cresciuto sui colli circostanti e grazie alla particolarità del clima e del suolo si è trasformato in una varietà particolare, il Moscato di Momiano. Cresce in zone delimitate, in particolare lungo il tratto tra il monte Oskorus e San Giovanni presso Merischie.


Neanche Momjan-Momiano, piccola città storica - situata a nord di Buie e nota ai conoscitori regionali del vino e della vite - è un'eccezione: ubicata a poca distanza dal confine con la Slovenia, Momian-Momiano è l'oasi del moscato dolce, nato da un connubio pluricentenario di terreno e clima ideali.

Se a ciò si aggiunge che la cittadina e i dintorni nascondono alcuni dei nomi più importanti della produzione vinicola della Croazia, ormai famosa per le malvasie e i terrani, diventa chiara la portata e l'importanza di questa manifestazione.


In questo 2020 segnato dalla pandemia, il San Martino verrà celebrato direttamente nelle cantine.


martedì 3 novembre 2020

A San Floriano del Collio, parte L' AltroFriuli

 San Floriano del Collio – Un incontro promosso dal Presidente dell'Associazione Vinoteka dei Colli di 

San Floriano,Fabian Korsic, presso la sua Cantina, ha dato il via alle iniziative di informazione

de 'L'AltroFriuli,Terra di Storia e di Storie', inserite nel progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura', 

patrocinato dalla IAI-Iniziativa Adriatico-Jonica.

L'incontro ha ribadito la collaborazione istituzionale fra Borghi d'Europa e l'Associazione Vinoteka,

prefigurando la creazione di un percorso per Likof 2021, aperto alla partecipazione di diversi paesi 

europei, legando i temi della cultura, della letteratura,della poesia e dell'arte a quelli più squisitamente 

enogastronomici.

Sono poi state fissate le 'tappe' del tour di presentazione de L'AltroFriuli : a Milano, a Roma,

a San Marino e in Romagna (Il Cammino di Dante ), nel Delta del Po, in Canton Ticino (Svizzera),

in Austria (Vienna e Carinzia) e nelle Valli del Natisone e in Slovenia.

Verranno scelte nei prossimi giorni le aziende della filiera turistica ed agroalimentare che 

accompagneranno il viaggio del buon e bello vivere : allo chef Massimo de Belli (L'Enoteca 

dell'Impero), il compito di interpretare la cultura friulana (non solo a convivio).

Borghi d'Europa ha chiesto a Matteo Bellotto (Scrittore e Sommelier) di partecipare all'iniziativa,

quale 'cantastorie', in grado di raccontare secondo diversi registri linguistici la sua Terra.