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Da novembre la rete Borghi d'Europa proporrà a Susegana alcuni appuntamenti sui temi storici e culturali che richiamano i Percorsi Internazionali, presentati nella sede del Parlamento Europeo a Milano, nell'aprile del 2019.
Ogni anno, all'interno del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (patrocinato dalla IAI -Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), si tiene l'incontro dei delegati dei Paesi e delle regioni che partecipano alle diverse iniziative di informazione.
Il Comune di Susegana aveva concesso il proprio Patrocinio alle iniziative di informazione della rete dei borghi europpei del gusto nel 2012, in occasione della rassegna informativa 'StoriediPiave, Racconti di identità' e nel 2015, per l'iniziativa Laboratorio d'Europa.
Così i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa avevano conosciuto i vini e la storia della Società Agricola di Paolo e Mauro Ceotto di Colfosco, aderente alla Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti).
Pietro Ceotto verso la fine degli anni '60 si affranca dalla mezzadria e inizia un nuovo percorso che lo porta a realizzare una cantina, costruendo le botti per il vino con le proprie mani.
Pietro trasmette al figlio Paolo la passione per questo mondo : alla fine degli anni '90 l'azienda ha già una forte impronta viticolo-enologica.
Mauro, il figlio di Pietro, si diploma all'Istituto per la Viticoltura e nel 2005 si laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie alla Università di Udine.
Il fratello Dario si dedica alla cura dei vigneti.
Così, quando Borghi d'Europa decide la visita al Mercato dei Vini di Piacenza a fine novembre, i giornalisti inseriscono l'azienda Ceotto nelle tappe di conoscenza e valorizzazione del pianeta FIVI.
“Parlare dei vini Ceotto per parlare di Colfosco, dei suoi campi, di filari al sole, di verdi colline, di quei castelli e paesaggi che cinque secoli fa Cima da Conegliano mise come sfondo alle sue tele, paesaggi ancora riconoscibilissimi nella loro armonia e che provocano le stesse suggestioni, ancor più ora che il territorio delle colline del Conegliano e Valdobbiadene è rientrato, con l’UNESCO, tra i patrimoni dell’Umanità.Dal Castello di San Salvatore è un lento degradare di colline verso il Piave, quelle verdi colline dove da oltre cinquant’anni opera l’Azienda Agricola Ceotto nel rispetto della secolare tradizione vitivinicola veneta. Oggi l’Azienda estesa su una superficie di 11 ettari produce vini da uve Glera, Verdiso, Verduzzo Trevigiano, Chardonnay, Merlot, Cabernet sauvignon e Marzemino.”
E, in particolare, il vino col fondo in una esperienza che la famiglia condivide con altri produttori del territorio : sotto il nome ColFondo Agricolo, per proteggere la tradizione dei rifermentati in bottiglia delle colline trevigiane. “Un progetto che unisce i nomi di alcuni viticoltori, e delle rispettive aziende, con l’ambizione di portare lontanissimo – sì, anche sulla Luna – il vino della loro tradizione contadina. Un vino longevo che non ha paura di invecchiare, nemmeno in bottiglia.”
A 10 giorni dall’apertura dell’edizione 2022 a Piacenza, l’annuncio del vincitore dell’8° Premio “Leonildo Pieropan” e delle Masterclass che arricchiscono il programma Costantino Charrère di Les Crêtes, Vignaiolo in Valle d’Aosta e primo presidente di FIVI, riceverà il premio lunedì 28 novembre 2022 in occasione dell’Assemblea degli Associati Il prossimo sabato 26 novembre parte l’undicesima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti.
Un’intensa tre giorni (26, 27 e 28 novembre 2022 a Piacenza) che si preannuncia edizione record, grazie alla presenza di 870 Vignaioli provenienti da tutte le regioni d’Italia. A 10 giorni esatti dall’apertura delle porte in fiera, FIVI è entusiasta di annunciare l’assegnazione dell’8° Premio “Leonildo Pieropan” a Costantino Charrère di Les Crêtes, Vignaiolo in Valle d’Aosta, fondatore e primo presidente dell’associazione, la cui consegna avverrà lunedì 28 novembre 2022 in occasione dell’Assemblea degli Associati.
Questa la motivazione del premio: “Quella di Costantino Charrère è la storia di chi, con grande lungimiranza, ha “imposto” la difesa del territorio all’attenzione delle istituzioni e dei media. Nella sua Valle d’Aosta, con l’intuizione di vinificare e imbottigliare un “cru” già negli anni ‘70, stimolando con il suo esempio molti vignaioli della Valle a imbottigliare il loro vino e a definire il loro territorio, scongiurando il pericolo che l’interesse per i vini di montagna portasse aziende di fuori ad acquisire vigneti e uve da vinificare fuori regione.
E a livello nazionale ed europeo, partecipando alla nascita di FIVI, di cui è stato il primo Presidente. Costantino Charrère ha capito prima degli altri quanto fosse importante dare forza e rappresentanza ai Vignaioli e alle Vignaiole italiane, entrando nelle “stanze dei bottoni” della politica europea e italiana. Grazie a lui tante storie personali sono diventate storia collettiva: la portata politica e umana della sua figura ha dato un contributo fondamentale alla crescita di una grandissima famiglia della quale è stato il responsabile “pater”.
Senza Costantino Charrère avrebbe prevalso la deriva individualista che spesso serpeggia tra Vignaioli: fu lui a far sì che collaborazione, responsabilità e spirito di servizio diventassero i capisaldi della FIVI, ma senza abbandonare mai il calore umano e il piacere dello stare assieme.
Il suo spirito e la sua visione rimangono vivi e inalterati a guidare l’associazione, e in qualche modo le vigne di cui è responsabile non sono soltanto quelle decine di ettari che crescono floride nella Valle, ma i 13mila ettari dei Vignaioli della FIVI in tutte le regioni d’Italia”. Il premio, particolarmente sentito dai Vignaioli Indipendenti, istituito nel 2014 e dal 2018 intitolato alla memoria di Leonildo Pieropan, ha visto negli anni premiare Lino Maga (2014), Elisabetta Fagiuoli (2015), Luigi Gregoletto (2016), Forlini Cappellini (2017), Giuseppe Fanti (2018), Lorenzo Accomasso (2019) e Ampelio Bucci, nell’ultima edizione 2020/21.
L’occasione è inoltre propizia per annunciare anche le Masterclass di degustazione organizzate durante il Mercato: 4 appuntamenti di approfondimento, in programma tra sabato e domenica, pensate proprio per capire come lavorano i Vignaioli Indipendenti affiliati alla FIVI. Quest’anno al centro dell’attenzione il Trebbiano d’Abruzzo, a cinquant’anni dalla nascita della Denominazione; il Sauvignon di montagna di Peter Dipoli, Vignaiolo in Südtirol, tra i padri nobili di FIVI; il Barbaresco “Basarin” della famiglia Adriano, una storia contadina che parte dalla mezzadria e arriva alla valorizzazione di uno dei cru più interessanti di quel territorio.
Non poteva mancare una degustazione in omaggio al “Vignaiolo dell’anno”, con un approfondimento sui vini di Les Crêtes in compagnia di Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano e Brand Ambassador Vinventions. Sono masterclass aperte al pubblico, che può registrarsi a questo link https://www.vivaticket.com/it/search?categoryid=20&q=degust&subcategoryid=21 .
Un numero limitato di posti è riservato alla stampa di settore, sempre numerosa a questo appuntamento.
MASTERCLASS di DEGUSTAZIONE - MERCATO DEI VINI 2022 sabato 26 novembre ore 11.30/13.00 TREBBIANO D’ABRUZZO, TRA PASSATO E FUTURO Cinquant’anni fa nasceva la DOC Trebbiano d’Abruzzo: iniziava il cammino verso la valorizzazione di un territorio di grande vocazione attraverso un vitigno dall’identità complessa. A mezzo secolo di distanza, il Trebbiano ha conquistato l’attenzione che merita, ma soprattutto è diventato oggetto della cura e della competenza di tante/i Vignaiole/i abruzzesi, che lo interpretano con passione e originalità, nel rispetto di una tradizione secolare. Andiamo a conoscerlo meglio degustando 6 annate speciali di altrettante aziende associate FIVI. Conducono Emilio Rapino (Vignaiolo in Abruzzo), Ludovico Botti (Vignaiolo nel Lazio) e Paolo Trimani (enotecaro e Vignaiolo). In degustazione: Emidio Pepe – Trebbiano d’Abruzzo DOC 2004 Speranza Edoardo - Trebbiano d'Abruzzo DOC “Impeto” 2009 Fattoria Teatina - Trebbiano d'Abruzzo DOC “Fa’bene” 2014 Cirelli Francesco - Trebbiano d’Abruzzo DOC “Anfora” 2017 De Angelis Corvi - Trebbiano d’Abruzzo DOC “Fonte Raviliano” 2018 Cataldi Madonna - Trebbiano d’Abruzzo DOC 2021
ore 14.30/16.00 LES CRÊTES : ATTITUDINE CONTEMPORANEA E IDENTITÀ CRISTALLINA Come l’innovazione ha supportato Les Crêtes nel valorizzare un territorio come la Valle D’Aosta? Lo scopriremo attraverso una degustazione di 3 tipologie di vini di Les Crêtes tappati con chiusure innovative e sostenibili. Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano e Brand Ambassador Vinventions, dialoga con Matilde Poggi (Vignaiola in Veneto, Presidente CEVI e già Presidente FIVI) e con Raffaele Crotta, enologo di Les Crêtes, azienda guidata da Costantino Charrere, primo presidente di FIVI. In degustazione: Les Crêtes - Pinot nero Valle d’Aosta DOC 2021 Les Crêtes - Cornalin Valle d’Aosta DOC 2021 Les Crêtes - Pinot Grigio Brulant Valle d’Aosta DOC 2021 e 2019
domenica 27 novembre ore 11.30/13.00 IL “VOGLAR” DI PETER DIPOLI: UN SAUVIGNON DI MONTAGNA Sui pendii terrazzati situati tra i 500 e i 600 metri a Penone, una frazione di Cortaccia (BZ), Peter Dipoli coltiva il suo Sauvignon. Lo ha chiamato “Voglar”, come l’antico nome della zona. Posizione, altitudine e natura calcarea di quel territorio creano le condizioni per la produzione di un vino bianco unico. Cinque annate ce lo faranno conoscere in tutte le sue sfumature, grazie alla presentazione del suo creatore, Peter Dipoli, tra i fondatori e pionieri di FIVI. Conduce Peter Dipoli (Vignaiolo in Alto Adige) con lo scrittore Massimo Zanichelli. In degustazione: Alto Adige Sauvignon DOC “Voglar” Peter Dipoli: 2010, 2013, 2015, 2018, 2019 o
re 14.30/16.00 IL BARBARESCO “BASARIN”: UNA STORIA DI FAMIGLIA Il 1968 è stato l'anno della svolta: la famiglia Adriano, originariamente mezzadri, acquista la sua prima cascina nella frazione San Rocco Seno d’Elvio ad Alba. Nel 1994 Marco e Vittorio imbottigliano il loro primo vino, iniziando così la loro storia di Vignaioli indipendenti. Attraverso 5 annate del loro Barbaresco DOCG “Basarin” scopriremo le caratteristiche di un cru che entra nella storia degli Adriano per la prima volta nel 2000, con la prima vinificazione. Conducono Michela Adriano (Vignaiola in Piemonte) e Claudio Fenocchio (Vignaiolo in Piemonte). In degustazione: Barbaresco DOCG “Basarin” Adriano Marco e Vittorio: 2000, 2005, 2013, 2017, 2019
11° Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti Data: sabato 26, domenica 27 e lunedì 28 novembre 2022 Luogo: PiacenzaExpo - Via Tirotti, 11 - Piacenza Orario di apertura al pubblico: sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00, lunedì dalle 11.00 alle 17.00 Parcheggio: gratuito Acquisto biglietti via Vivaticket: https://bit.ly/3C19BQA Ingresso giornaliero: in fiera € 30 (2 gg € 50); online € 25 (2 gg € 40) comprensivo di bicchiere. Ingresso ridotto: € 20 per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV - AIES – ASPI - ASSOSOMMELIER e SLOW FOOD (il socio deve mostrare tessera valida dell’anno in corso). Gli operatori del settore possono richiedere il codice per l’ingresso ridotto compilando il form: https://www.piacenzaexpo.it/operatori-del-settore/ Info utili: 800 i carrelli disponibili per gli acquisti
Per info su riduzioni per gruppi: telefonare a 0523/602711 o scrivere a mercatodeivini@fivi.it I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa a Slow Wine hanno conosciuto un'azienda
di Castelpiano (Ancona), Albamocco una storia d'amore, vigna e vino.
Albamocco è il progetto di Filippo e Alessandra.
La passione per le Marche e il Verdicchio dei Castelli di Jesi li spinge giovanissimi
nel 2016 a iniziare il percorso vitivinicolo, nonostante venissero da mondi
completamente differenti, senza un'eredità vitivinicola familiare alle spalle.
L’approccio alla realtà aziendale di Albamocco è completamente innovativo,
soprattutto guidato dal desiderio di emozionarsi ed emozionare.
L'azienda sviluppa su una ventina di ettari fra i 180 e 400 metri sul livello del
mare nella vallata del Balciana, un corso d’acqua a nord del fiume Esino. Si
estende su 10Ha vitati a solo Verdicchio oltre ad oliveto, macchia boschiva e corsi
d'acqua.
La cantina di proprietà, realizzata ex novo nel 2019/2020, è incastonata nella
collina fra i vigneti, è stata progettata nel massimo rispetto dell'ambiente
circostante per essere ad impatto zero. Questo anche grazie al tetto fotovoltaico,
al recupero ed allo stoccaggio della CO2 prodotta dalle fermentazioni, al
posizionamento fra i vigneti che permette di spostare per pochi metri le uve
raccolte solo in cassette.
Albamocco è una cantina completamente autonoma, la gestione va dalla terra
all’imbottigliamento; le piccole botti in acciaio permettono di fare
microvinificazioni a seconda della zona pedoclimatica del vigneto consentendo
una migliore espressione del cru. Da Agosto 2022 tutta l'azienda è certificata Bio:
la parte vegetale e la cantina. La filosofia dunque è da sempre quella della
coltivazione nel rispetto del suolo, del territorio, del prodotto e di chi lo andrà a
consumare.
Oggi si producono il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Monello, il Verdicchio
dei Castelli di Jesi Classico Superiore Sciocchina e il Verdicchio dei Castelli di Jesi
Metodo Charmat lungo Extra Brut FHIL, in arrivo il Verdicchio dei Castelli di Jesi
Classico Superiore Fijo. Ognuno dei vini è chiara espressione del vitigno e della
zona pedoclimatica, pur avendo ciascuno una sua anima, una sua netta
riconoscibilità.
Il festival nazionale Inconfondibile, dedicato ai vini ancestrali e ai rifermentati in bottiglia ( o col fondo, sur lie) è giunto a Milano nella location dell’Hotel Westin, grazie alla preziosa collaborazione con Ais Lombardia.
La rassegna si è tenuta in due giorni, con un grande banco d’assaggio e diverse masterclass mirate e condotte da Massimo Zanichelli e Gianpaolo Giacobbo, col servizio curato dai sommelier di Ais Lombardia.
Borghi d’Europa ha partecipato a Inconfondibile per comprendere varie interpretazioni di vini rurali, espressione di diversi territori di tradizione, come per esempio il Veneto, la Lombardia, la Liguria e il Piemonte.
Una tradizione molto sana, con un rispetto per la vigna totale che porta nei calici vini gioiosi e ruspanti, dotati di grande versatilità a tavola e un’ottima beva conviviale, senza scordarsi della loro capacità evolutiva, davvero molto interessante.
Per il Veneto, regione storica per la produzione di ancestrali e col fondo, sono stati particolarmente apprezzati il Conegliano Valdobbiadene Docg Sui Lieviti Brut Nature annate 2020 e 2021 di Biancavigna, il Sui Lieviti 88 anno 2021 di Drusian Francesco di Valdobbiadene (Tv), tutti 100% uva Glera, poi il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Sui Lieviti Brut Nature Toni Codel annate 2019, 2020 e 2021 (85% Glera e 15% Bianchetta) e il Bianco Frizzante Col Fondo 2021 Rustego de Clemente (100% Glera).
Molto interessanti anche le etichette di alcuni ( Malibran, Miotto e Sergio Moro) dei 16 produttori della Marca Trevigiana riuniti nel progetto “Col Fondo Agricolo”, tutte con una bella sapidità e senza paura d’invecchiare nel tempo.
Nel Vicentino invece, da segnalare assolutamente l’Iseldo Ancestrale N.V. da uva 90% Garganega e 10% Durella, il Rosè Ancestrale Lieta N.V. (80% Garganega, 8% Durella e 2% Cabernet) e l’Orange Wine Ancestrale N.V. Quarto Colore (Garganega in purezza) di Iseldo Maule di Gambellara.
Per la Lombardia, in Oltrepò Pavese, interessanti il Bianco Misunderstanding 100% Riesling Italico 2020 e il Rosato Misanderstanding 2021 (90% Riesling Italico e 10% Croatina) di La Piotta di Montalto Pavese.
In Liguria, da Genova, apprezzati il Bianco Frizzante 2020 Prime Lune (Vermentino e Bianchetta Genovese) e il Rosato Frizzante 2021 Prime Lune (100% Ciliegiolo) di Andrea Bruzzone Vini, mente dal Piemonte, direttamente dai Colli Tortonesi, il Timorasso Spumante non sboccato annate 2019 e 2020 e il Timorasso Frizzante Rifermentato con mosto 2020 Mec L’è? dell’Azienda Agricola Nebraie di Rocchetta Ligure (Al).
Evviva!